Il Napoli non si ferma, gioca, (e già questa sarebbe una notizia per la Serie A di oggi ndr) vince e convince davanti ai suoi tifosi. Non il pubblico della gara contro il Barcellona ma una partita per più intimi. I poco più di 25mila presenti a Fuorigrotta, si godono gli azzurri in una nelle migliori versioni stagionali se non la migliore in assoluto per come affronta entrambe le fasi.
I ragazzi di Gattuso, fatta eccezione per i primi due e gli ultimi cinque minuti della gara, sono i padroni indiscussi del campo e costringono un Torino, al quale non è rimasto nemmeno il proverbiale cuore granata, nella propria metà campo.
“Vorrei che fossimo come Brad Pitt in attacco e come me in difesa“. Questa la dichiarazione nel post partita del tecnico di Corigliano, missione compiuta al 90% perché se è vero che il Napoli non ha quasi mai corso rischi è altrettanto vero che una gara tanto dominata non può restare in bilico fino agli ultimi secondi.
Non è un caso che le reti siano arrivate entrambe da due giocatori che di mestiere dovrebbero pensare più a difendere che ad attaccare (Manolas 19′, Di Lorenzo 81′). Il Napoli, gioca, crea ma spreca ed anche tanto, troppo per una squadra che è da poco uscita dal momento più difficile degli ultimi dieci anni.
Gattuso questo lo sa e prima di uscire dal Sa Paolo decide di prendersela con la panchina, meglio lei che uno di loro avrà pensato prima di rientrare negli spogliatoi. L’ennesimo goal subito per colpa di una disattenzione forse non gli farà chiudere occhio anche stanotte. D’altronde giovedì dovrebbe arrivare l’Inter, il condizionale è d’obbligo, e a metà marzo si vola e Barcellona per provare l’impresa contro i Blaugrana e certe distrazioni il Napoli non se le può permettere.
Al netto di tutto però, il Napoli di Gattuso è ossigeno per tutti gli appassionati di calcio in questo che è uno dei momenti più tristi della storia dello sport più bello al mondo nel nostro paese. Gli azzurri oggi, non sono la squadra più bella da vedere, non sono certamente la più organizzata o la più solida difensivamente ma sono finalmente una squadra di calcio con la s maiuscola.
Una squadra ed un gruppo che dopo aver toccato il fondo, tramite il lavoro e le scelte spesso impopolari del proprio tecnico sta ritrovando la retta via con fatica. Un gruppo che continua a sudare e a faticare per ritrovarsi e per provare a riacciuffare una stagione che fino a poche settimane fa rischiava di non avere più un senso e di non avere più obiettivi da raggiungere. Nella speranza che la governance del calcio italiano non decida di condizionare ancora di più l’andamento di questa stagione e di fare ciò che ad oggi non è stato ancora fatto: il bene del calcio italiano.
RIPRODUZIONE RISERVATA
ILARIO COVINO