Provvedimenti in vigore da oggi al 3 aprile, nuovo decreto firmato da Conte. Sono 14 le province italiane interessate

Nella notte dell’8 marzo si è firmato il decreto che limita gli spostamenti nella regione Lombardia e a Modena, Parma, Piacenza,Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia.

CORONAVIRUS, I POSITIVI IN ITALIA

Il Premier Conte commenta la situazione: “Non ce lo possiamo permettere”. In Italia sono ora 5.061 i positivi.

MISURE PER EVITARE IL CONTAGIO DEL COVID-19

Il nuovo decreto riguarda:

  • STOP AGLI SPOSTAMENTI

“Evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori” anche “all’interno degli stessi, salvo che per quelli motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza”. Consentito anche il rientro nelle prossime ore al proprio domicilio, abitazione o residenza. Con il nuovo decreto non ci sono più le zone rosse, i focolai stabiliti all’inizio. Non c’è più motivo di tenere le persone di Vo’ e del lodigiano in una zona rossa confinate. Sono state create zone più ampie”.

Dunque la “mobilità è ridotta” ma non è un “divieto assoluto”, ha spiegato Conte, “non si ferma tutto”, non si bloccano treni e aerei, ma la polizia potrà fermare i cittadini e chiedere loro perché si stiano spostando. Il divieto di lasciare la propria abitazione è però assoluto per chi si trova in quarantena.

  • LE SANZIONI

Chi non rispetterà i limiti agli spostamenti e le nuove misure disposte può essere punito con l’arresto fino a 3 mesi e fino 206 euro di ammenda, le stesse sanzioni già previste per chi violava le prime disposizioni assunte per le zone rosse”. 

  • BAR E RISTORANTI FINO ALLE 18

“In Lombardia e nelle 14 province interessate dal nuovo dpcm bar e ristoranti resteranno aperti solo dalle 6 alle 18 purché garantiscano almeno un metro di distanza tra i clienti”.

  • NIENTE NOZZE NÉ FUNERALI

“Nella “zona di sicurezza” sono poi sospesi tutti gli eventi pubblici, chiuse scuole, musei, palestre, piscine, centri benessere, teatri, cinema e discoteche, fermi i concorsi pubblici ad esclusione del personale sanitario. Sospese le cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri e i matrimoni”.

  • CON FEBBRE A 37,5 SI STA A CASA

“D’ora in poi chi avrà febbre da più di 37,5 gradi e infezioni respiratorie è fortemente raccomandato di restar presso proprio domicilio, a prescindere che siano positivi o no. Contattino il medico curante”.

  • LE SERIE A PROSEGUE

Sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, in luoghi pubblici o privati, ma resta consentito lo svolgimento di eventi e competizioni, nonché delle sedute di allenamento degli atleti agonisti, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse. Quindi lo svolgimento del campionato di calcio di Serie A è al momento confermato nei termini decisi nei giorni scorsi.

Il decreto prevede anche una serie di provvedimenti il resto d’Italia: “Sono sospese manifestazioni, eventi, spettacoli di qualsiasi natura, compresi quelli cinematografici e teatrali, in qualsiasi luogo, pubblico o privato. È sospesa l’apertura dei musei”, ha detto ancora Conte. Le scuole al momento sono chiuse fino al 15 marzo.

  • LA FUGA AL SUD E LE REAZIONI

In tantissimi sono partiti nella notte e nella prima mattinata di oggi dalle zone “blindate” verso il Sud, creando polemiche sugli assembramenti nelle stazioni dei treni e dei bus. E subito è arrivata la reazione del presidente della Regione Puglia Emiliano: “Vi parlo come se foste i miei figli, i miei fratelli, i miei nipoti: fermatevi e tornate indietro. Scendete alla prima stazione ferroviaria, non prendete gli aerei per Bari e per Brindisi, tornate indietro con le auto, lasciate l’autobus alla prossima fermata. Non portate nella vostra Puglia l’epidemia lombarda, veneta ed emiliana scappando per prevenire l’entrata in vigore del decreto legge del Governo”.

Il governatore ha poi firmato un’ordinanza che obbliga alla quarantena chiunque arrivi in Puglia dalla Lombardia e dalla 14 province “bloccate”. Stesso provvedimento adottato poi dal presidente della Sicilia Musumeci: “Chi sbarca in Sicilia, con qualsiasi mezzo, provenendo dalle zone rosse del Nord, ha il dovere di informare il medico di base e porsi in autoisolamento”.

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