AIC TOMMASI TAGLIO STIPENDI – Il Presidente dell’AIC, Damiano Tommasi, è intervenuto ai microfoni di “Radio Rai” nel corso della trasmissione “Anch’io Sport“. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:
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“Credo che anche questo sia un segnale che non siamo allineati al Paese. Si parla di danni che non sono ancora stati calcolati, vedremo come andrà. I dipendenti dovrebbero prima parlare con i datori di lavoro, non si possono prendere decisioni unilaterali“.
“Se si potesse tornare a giocare sarebbe una notizia positiva, vorrebbe dire che la situazione sarebbe tornata normale. Giocare avanti con la stagione comporta intervento nei contratti dei giocatori e spostamento delle competizioni, con la stagione 2020/21 che subirebbe delle altre variazioni”.
“Vedremo cosa succederà: sarebbe un sogno tornare a giocare questa estate. Una situazione come quella attuale è veramente eccezionale, è impossibile riuscire a prevederla e di conseguenza è molto difficile prendere decisioni. Alcuni pensano al particolare ma siamo tutti collegati a un fenomeno globale. In questo contesto bisogna trovare una soluzione, senza pensare soltanto al proprio ambito”.
“Sicuramente servirà qualche settimana. Il problema è comunque che in questo momento nessuno può spostasi dal proprio Comune, quindi non possiamo programmare una ripresa”.
“Abbiamo parlato di stagione che si prolunga o che non viene conclusa ma di scenari ce ne sono tanti. Potremmo ripartire in tanti modi, le ipotesi sono molteplici. Molto dipende anche dall’Olimpiade di Tokyo. Attualmente non è possibile fare previsioni, dobbiamo solo prepararci a tutte le ipotesi. Ci sono ancora presidenti che pensano alla soluzione solo per la propria squadra ma non è possibile farlo“.
“Siamo in contatto ma non abbiamo parlato del possibile taglio degli stipendi. Il Barcellona ha parlato con i suoi quattro capitani ma non so se la decisione è stata presa dalla società o dalla squadra. Ho parlato anche con il presidente della Lega A Dal Pino, parleremo di questo ma non in questo momento, dove ci sono altre priorità. Il calcio è meno in difficoltà di altri comparti produttivi del nostro Paese. Parleremo di questo tema, certo, ma lo faremo sottovoce”.
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Articolo modificato 23 Mar 2020 - 12:31