Gennaro Tutino, attaccante dell’Empoli di proprietà del Napoli, ha rilasciato in un’intervista a Nicolò Schira. Ecco le sue parole:
“Sono ad Empoli in casa con la mia famiglia, la mia compagna Arianna e mia figlia Benedetta. Faccio sedute di allenamento via Skype con l’Empoli. Lavoriamo in gruppi di 4-5 elementi per ruolo, al pomeriggio faccio cyclette, la sera Netflix e tv. Nella negatività di questo periodo faccio il papà a tempo pieno.
Il mio sogno resta quello di giocare al San Paolo indossando la maglia della mia città. Il Napoli è la mia squadra del cuore. Lavoro duramente per farcela un giorno. Intanto il mio presente è l’Empoli e voglio dare il massimo con loro.
Primavera? Era incredibile allenarsi a 17 anni in mezzo ad un gruppo di campioni. C’era una forte identità italiana e Paolo Cannavaro mi prese sotto la sua ala protettiva. Oggi la rosa è più forte ma all’epoca c’erano ragazzi italiani che con il cuore ed i valori umani riuscivano ad avere grandi risultati.
Kumbulla? E’ giovane e forte, è l’unico tra i 2000 in Serie A che gioca e fa bene. Sarà uno dei difensori più importanti del calcio italiano. Giocando tutte le partite è maturato, ha preso fiducia.
Rrahmani è fortissimo: dei difensori del Verona è il più pronto a giocare subito titolare in una squadra come il Napoli. Sarebbe bello sfidarlo in azzurro.
Mi sono allenato col Napoli ma non ho giocato con loro perciò dico che il compagno più forte è Castrovilli. Eravamo insieme a Bari, diventerà uno dei migliori centrocampisti italiani. Forte già lo è.
Fino a 12 anni oltre al calcio ballavo: facevo danza classica, era una passione. Poi mi ha preso il Napoli e ho dovuto scegliere.
Due anni fa sono andato al San Paolo in Curva B a vedere la gara di Coppa Italia: ho portato bene. Quest’anno con il Verona ho giocato contro il Napoli. Mi sono mangiato un goal a porta vuota: sarà stata l’emozione”.
Articolo modificato 25 Mar 2020 - 13:53