La situazione in casa Barcellona, da un po’ di tempo, per un motivo o per un altro, continua a rimanere bollente. Tra dirigenza e calciatori non intercorre un rapporto idilliaco e, come se non bastasse, spunta un’altra grana a rovinare tutto. L’emergenza Coronavirus ha fermato il calcio pressoché in tutta Europa, e ciò porta allo scenario legale del taglio agli stipendi dei propri giocatori che sta portando caos tra i blaugrana. Il taglio è anche doveroso, ma le due parti collidono sulle percentuali. Ecco un estratto tratto dal quotidiano de La Gazzetta del Mezzogiorno:
“La guerra degli stipendi. Succede a Barcellona, dove la polisportiva blaugrana, gigante dello sport mondiale, rischia perdite fino a 600 milioni di euro a causa della pandemia del coronavirus“.
“Ecco allora che bisogna tagliare, e il discorso riguarda in primis gli ingaggi dei calciatori della prima squadra: l’obiettivo, nemmeno tanto nascosto, della dirigenza è di farli scendere da 1.047 a 507 milioni“.
“Proposto un taglio del 70% degli emolumenti per il periodo relativo all’inattività totale causata dal Covid-19. La proposta è stata respinta al mittente, a cui però è stata data un’alternativa: 30% in meno, spalmati sulla durata della stagione, quindi da luglio 2019 a giugno 2020“.
“Il dilemma è quindi se mediare, magari trovando un compromesso al 50%, o andare allo scontro, e nel frattempo si operano altri tagli. L’aria che tira, però, è pesante“.
Articolo modificato 27 Mar 2020 - 11:04