MONTERVINO NAPOLI – Francesco Montervino conta 165 presenze con la maglia del Napoli, condite da 6 reti, l’ultimo dei quali è stato l’unico segnato con la casacca azzurra in serie A (nel 3-0 al Chievo nella stagione ’08/’09). L’ex centrocampista ha disputato da capitano la maggior parte delle gare giocate con la maglia partenopea. “Questo mi riempie di orgoglio” ha detto ai microfoni di SpazioNapoli in esclusiva durante una diretta Instagram con il nostro Giuseppe Annarumma. Ecco l’intervista completa:
Questo post in breve
MONTERVINO NAPOLI, l’intervista completa
CAPITOLO CORONAVIRUS
Come stai e come stai vivendo questo momento davvero difficile?
“Sto bene ma per uno come me sempre attivo e sempre in giro è difficile vivere più di un mese reclusi in casa. È davvero pesante vivere un periodo del genere ma comunque spero che tutto questo abbia un senso. Sto provando ad uscire il meno possibile, nonostante a volte il lavoro mi obbliga a dover farlo. Spero che presto riusciremo a superare questo periodo.
Calcio? Se tutto dovesse andar bene credo che dopo Pasqua le squadre di calcio potrebbero iniziare ad allenarsi. Tuttavia se la situazione non dovesse migliorare temo che ci vorrà parecchio per tornare a vedere delle partite di calcio.
“Secondo me non c’è scelta per le categorie inferiori. Chi vuole terminare oggi il campionato è solo per avere un tornaconto economico. Tuttavia devo dire che le società hanno comunque subito dei danni economici effettivamente. Sarebbe giusto finire i campionati, se possibile, magari raggiungendo un accordo con i calciatori stessi per quanto riguarda la questione stipendi. Sarà dura riprendersi da questo momento difficile per le squadre di categorie inferiori, non avendo i diritti televisivi che aiutano molto le società. Ci sono problemi in Serie A per questo motivo, figuriamoci tra i dilettanti.
LE SOLUZIONI IN SERIE A
In Belgio il Bruges è stato decretato campionato dopo aver annullato il campionato. Giusta soluzione anche per la Serie A?
Non credo sia la cosa giusta. In Italia il PIL è caratterizzato particolarmente dal prodotto calcistico. Cosa che probabilmente non accade in Belgio. È chiaro che come prima cosa viene la salute della gente. Con un po’ di sacrificio potremmo tornare presto alla quotidianità sportiva.
Qualificazioni alle Coppe europee? Ci sono tanti interessi che impediscono ad un campionato di interrompersi e questo è uno di quelli. Non capisco tutta questa fretta per cercare di ricominciare subito. C’è bisogno che si adeguino i preparatori, i calciatori, tutti gli addetti ai lavori. Le società recupererebbero ciò che hanno perso, perciò sarebbe giusto continuare, qualora ci siano le condizioni“.
MONTERVINO NAPOLI, IL SUO PASSATO AZZURRO
“La Serie C? È bellissimo girare per Napoli ed essere ancora ricordati come coloro che hanno riportato gli azzurri a grandi livelli. Io ho fatto il capitano del Napoli in Serie C, Serie B, Serie A e in Coppa Uefa. Io sono ricordato, però, come il capitano della Serie C e della rinascita. Questo ti riempie di orgoglio! Quando i piccoli chiederanno ma che Napoli era quello di Montervino, Iezzo, Calaiò? Gli verrà risposto che era una squadra partita da zero e tornata in poco tempo nel calcio che conta. In un certo senso abbiamo scritto pagine della storia di questa società.
La stagione in Serie B fu davvero emozionante. Era un campionato difficilissimo: c’era la Juventus con dei campioni del Mondo, il Genoa, il Bologna, il Brescia che arrivò 8° con Hamsik, Mannini, Caracciolo, Santacroce. Insomma tante squadre forti. Fu una cavalcata pazzesca che ci portò a fare 79 punti. Tanti 1-0 dimostrarono che eravamo una grande squadra, molto cinica. Tante partite sofferte alla fine del campionato, come a Brescia per esempio: una partita in cui superammo la metà campo soltanto una volta e facemmo gol.
GENOA-NAPOLI E LA PROMOZIONE IN A
Genoa-Napoli? L’ho tatuata sul corpo la data di quella partita. Ho giocato anche gare più importanti di quella ma senza dubbio è la partita che mi ha regalato più emozioni di tutte. Credo di aver fatto una partita eccezionale quel giorno. Vedere migliaia di napoletani cantare prima, durante e dopo la partita fu stupendo. Mi vengono ancora i brividi a pensarci. Ero concentratissimo, volevamo raggiungere quell’obiettivo ad ogni costo.
La notte prima? Fu davvero particolare: il nostro direttore Pierpaolo Marino era un martello pneumatico ma la sera prima di quella gara era l’uomo più sereno del mondo. Mi trasmetteva tranquillità, mi diceva: “Tranquillo capitano, siamo già in Serie A”. Mi chiedevo perché, visto che tutti noi eravamo molto stressati. Era convinto che non avremmo sbagliato quella partita. Eravamo la squadra che giocava il calcio peggiore delle big di quel campionato e affrontavamo il Genoa che giocava molto bene. Li massacrammo e loro ebbero davvero paura, questo fa capire che partita facemmo.
MONTERVINO NAPOLI, LO STRISCIONE IMMORTALATO
“Ricordo con piacere la prima gara di Serie A dopo la promozione, nonostante perdemmo 2-0 contro il Cagliari al San Paolo. I tifosi della Curva B mi dedicarono uno striscione davvero emozionante (“Dalla Serie C alla Serie A a testa alta. In c***o a chi ti fischia, onore a te Montervino”, ndr.) e riceverlo non è da tutti a Napoli. Ho una gigantografia in casa di quello. Ricordo benissimo quel giorno. Poi fu una grande stagione che ci portò fino alla Coppa Uefa attraverso l’Intertoto.
Lavezzi e Hamsik? Abbiamo sempre avuto un grande rapporto. Si parlava tanto dei ‘clan’ in rosa: i romani, i napoletani, i sudamericani. Credo sia normale avere un feeling diverso coi propri connazionali. Ma lo spogliatoio non era diviso, anzi. Soprattutto con Marek mi sono sempre trovato bene. Un fuoriclasse davvero, un professionista unico.
Reja? Senza di lui non sarebbe stato lo stesso Napoli. Sapeva leggere benissimo le partite. È stato sempre concreto, pragmatico. Un uomo di calcio, molto esperto. Ho condiviso tante sue scelte, anche se molte volte, quando riguardavano me, in un primo momento non ero d’accordo.
MONTERVINO NAPOLI, IL GOL AL CHIEVO
Il gol al Chievo lo ricordo con affetto ma è anche legato a dun ricordo molto brutto. Perché fu l’ultima gara giocata con la maglia del Napoli. Fu clamoroso quel giorno perché segnammo io, Pià e Bogliacino. Venivamo insieme dalla Serie C e ebbi l’impressione, che poi si rivelò corretta, che fosse finito un ciclo quel giorno.
Decisi di cambiare casacca e andare alla Salernitana. Sbagliai, non perché non mi piaceva la squadra, ma perché dovetti affrontare una situazione societaria ed economica davvero particolare. Tornando indietro cercherei di chiudere la carriera al Napoli.
Il San Paolo in tre parole? Unico, storico e travolgente. Fino a qualche anno fa era fatiscente ma il calore dei tifosi è davvero unico. Anche in Serie B ci sono stati 70mila tifosi. Ci sono state partite che se avessimo giocato in un altro stadio non le avremmo vinte“.
CAPITOLO CALCIOMERCATO
“Addio di Milik e uno tra Cavani e Immobile? Il problema è capire se questi giocatori possono venire a Napoli. Cavani guadagna 12 mln all’anno e se volesse tagliarselo comunque non scenderebbe sotto i 7-6 milioni. Immobile invece potrebbe costare davvero tanto, sui 70/80 milioni. Belotti sarebbe un calciatore appetibile per il Napoli ma anche lì si fa fatica ad arrivare. Quindi non so se c’è un calciatore più forte di Milik in giro alle condizioni degli azzurri.
Futuro? Sono ancora il dirigente del Nola e faremo di tutto per concludere al meglio questa stagione. Stiamo facendo un grande campionato, abbiamo bisogno di qualche punto per salvarci ma mancano ancora 8 partite alla fine del campionato e credo che riusciremo a centrare l’obiettivo. A Nola sto bene anche se mi piacerebbe crescere e puntare ai professionisti.
Ancona? Sono stato 5 anni e mezzo lì. Poi sono andato al Napoli il 31/1/2003 e il 3 febbraio abbiamo giocato contro l’Ancona proprio“.
IL SALUTO
“Lascio un abbraccio caloroso a tutti gli italiani, oltre che i napoletani. Ringrazio l’associazione “Quarantena azzurra” che sta raccogliendo fondi per l’ospedale Cotugno di Napoli. Grazie a chi ha contribuito. Inoltre l’iniziativa viene proprio da alcuni tifosi della Curva B azzurra. Un’associazione fantastica!”
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GIUSEPPE ANNARUMMA
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