PETAGNA NAPOLI – Quest’oggi, al noto quotidiano della Gazzetta dello Sport, il centravanti della SPAL ormai promesso sposo del Napoli, Andrea Petagna, si è concesso per un’intervista. Il numero 37 biancazzurro ha avuto modo di parlare della sua prossima destinazione e della sua personale iniziativa benefica per combattere il Coronavirus nel Bel Paese. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:
Questo post in breve
PETAGNA NAPOLI, IL BOMBER DEL FUTURO AZZURRO
Lei è già del Napoli: felice?
«Non vedo l’ora. Piazza fantastica, tifo straordinario, un top club. Arriverò per restare. Mi ricordo quando il mio manager Giuseppe Riso mi ha chiamato, mancava poco all’allenamento: ho ancora lo screenshot di lui mentre mi dà la notizia. Gattuso? Lo conobbi a Milanello, mi piace come allena e caratterialmente. Mi avrebbe preso anche a gennaio ma ho scelto di restare alla Spal: mi ha dato tanto e la devo ringraziare. E salvare».
Euro 2021: ce la farà?
«Ci proverò con tutto me stesso. Poter vivere un Europeo è diventato un chiodo fisso: io ci sono, la mia missione è riuscire a segnare come sempre per potermi ritagliare un chance. Che mi giocherei con forza».
Il 55% dei gol-Spal è stato suo, percentuale che la definisce come il giocatore più decisivo per la propria squadra in Europa: eppure si diceva che Petagna non segnava mai…
«Ricordo… Sono numeri che fanno felice, me e la squadra. L’anno scorso sono stato l’Under 25 che ha segnato di più in A, quest’anno sono a 11 e vorrei, se tutto ricomincia, toccare o superare quota-16 dell’ultimo campionato. Quanto al passato, beh, se uno come Gasperini non mi ha mai fatto saltare una gara in due anni ci sarà un motivo…».
LA LOTTA CONTRO IL COVID-19 DI PETAGNA
L’iniziativa è #nonlasciamoindietronessuno. E contiene una frase: vale solo l’amore.
«L’ho… rubata da una canzone di Jovanotti: non avremo mai valori così veri come quelli di oggi. E quando ne usciremo saremo più forti, dobbiamo prendere questo brutto presente per migliorarci e voler bene anche a coloro a cui volevamo meno bene di altri, prima. Io, appena finirà tutto, andrò ad abbracciare i miei più cari. E non solo».
Com’è nata la sua iniziativa?
«Un giorno ho chiamato un amico esperto di digitale e abbiamo cominciato, partendo da un’assunzione di informazioni alla Regione Lombardia. Lo slogan è appunto #nonlasciamoindietronessuno e mi ha inorgoglito sentirlo poi usare dal Presidente della Repubblica Mattarella: un onore, come l’aver raccolto finora quasi mezzo milione di euro. Duecentomila di questi sono andati al Niguarda per l’acquisto di 3 letti per la rianimazione. Poi abbiamo voluto coinvolgere le strutture di Lecco, Monza, Ascoli: non ci fermeremo».
Qui sotto, una foto celebrativa del traguardo raggiunto tratta dal profilo Instagram del calciatore.