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De Laurentiis congela gli stipendi di marzo, cassa integrazione per i dipendenti del club

TAGLIO STIPENDI NAPOLI – Secondo quanto riporta il noto quotidiano La Repubblica, il Napoli, dopo le ultime novità in merito, è pronto a tagliare gli stipendi ai propri calciatori. Il patron azzurro Aurelio De Laurentiis fa slittare il pagamento del mese di marzo e manda in cassa integrazione i suoi dipendenti. Tutto legando i propri metodi rispetto a quanto pattuito dopo la conference call con la Lega Serie A. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:

TAGLIO STIPENDI NAPOLI, LE PRIME DUE MOSSE DI ADL

Stipendi congelatiper la squadra e cassa integrazione immediata per gli altri dipendenti amministrativi. Sono queste le prime due mosse fatte ieri da Aurelio De Laurentiis per attutire le conseguenze economiche sui conti del Napoli della pandemia, in attesa di capire se sarà possibile tornare in campo e portare a termine in qualche maniera la stagione agonistica“.

Le perdite che subirà il club azzurro sono infatti per adesso quantificabili solo in modo approssimativo, proprio perché non ci sono ancora certezze assolute sulla ripresa del campionato, della Champions League e della Coppa Italia“.

Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli

Si spiega così la decisione del presidente di non accelerare la trattativa con i giocatori per il “taglio” dei loro emolumenti, nonostante il via libera dato alle società dall’Assemblea di Lega della Serie A. Se ne riparlerà più in là, quando la situazione sarà più chiara ed entrambe le parti“.

C’È DA RISOLVERE LA QUESTIONE “MULTE”

Il congelamento degli stipendi non avrà infatti per i giocatori effetti immediati, visto che regolamento alla mano i club hanno normalmente due mesi di tempo per mettersi a posto e per molte squadre di Serie A il pagamento “in ritardo” è la regola, non un’eccezione come nel caso del puntualissimo Napoli“.

Adesso non ci sono ancora tutti gli elementi per entrare nei dettagli della trattativa ed è per questo che le parti si prenderanno probabilmente un altro po’ di tempo. A nessuno conviene arrivare di nuovo allo scontro, con le ferite ancora aperte per l’ammutinamento dello scorso 5 novembre“.

Articolo modificato 8 Apr 2020 - 11:03

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Scritto da
Lorenzo Gentile