CORONAVIRUS NEWS – Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha parlato ai cittadini tramite il proprio profilo Facebook. Tra i vari discorsi fatti, ha toccato anche l’argomento dei fondi da destinare alle attività commerciali chiuse da oltre un mese. Ecco quanto evidenziato:
Questo post in breve
“La Regione Campania ha deciso di dare un contributo di 2 mila euro a tutte le attività colpite e impedite dall’emergenza Coronavirus. Le attività aperte però non lo avranno.
Non vogliamo penalizzare le librerie, ma possono essere un luogo d’aggregazione incontrollata. I clienti sfogliano, poi vanno altre decine, la preoccupazione è sempre quella di evitare assembramenti, aggregazioni, focolai. Anche per le librerie abbiamo previsto un rimborso di 2 mila euro.
LEGGI ANCHE: Coronavirus, De Luca annuncia: “Invieremo gratuitamente mascherine a casa di tutte le famiglie della Campania!”
Ci è stato segnalato che alcune attività chiedono la possibilità delle consegne a domicilio, ci stiamo pensando. Ma non possiamo mettere sullo stesso piano panetterie e pizzerie, come ho sentito da qualche parte. Lavoriamo per aiutare tutte le parti interessate”.
La richiesta di consegne a domicilio
Il tema delle consegne a domicilio è stato toccato anche da Gino Sorbillo nel corso di un’intervista concessa a SpazioNapoli. Ecco quanto evidenziato:
Dopo un mese e mezzo di chiusura, stiamo chiedendo un piccolo spiraglio alle Istituzioni per capire se c’è la possibilità di riavviare le nostre attività. Ce ne sono altre che comunque stanno lavorando, penso alle panetterie, che restano aperte tutto il giorno. Sono dei forni come noi e addirittura fanno anche pizze, avendo un incremento delle vendite. Chiediamo semplicemente di tornare a fare il nostro lavoro, che paradossalmente è anche più sicuro.
Le pizze che si trovano in panetteria sono preparate la notte e poi esposte in vetrina aperte di continuo in negozi affollati. Noi, invece, garantiamo un prodotto bollente, che dal forno viene riposto direttamente nel box per alimenti e avvolto in una pellicola che crea una bolla d’aria che mantiene la pizza ad una temperatura alta. La distribuzione non sarebbe poi gestita da noi, ma da fattorini delle grandi compagnie. Parliamo di fattorini che, comunque, in queste settimane hanno continuato a lavorare. Non pretendiamo di mandare le persone a casa“.