La questione affrontata dal Governatore Vincenzo De Luca, che ha parlato della possibilità di chiudere i confini della Campania, ha acceso i riflettori sulla perpetua battaglia politica che esiste in Italia tra nord e sud. Anche i giornali fanno la loro parte e tra i cronisti più attivi c’è il giornalista di Libero, Vittorio Feltri.
Il direttore del quotidiano, attraverso un fondo pubblicato questa mattina dal titolo: “Senza fretta, ma il nord se ne andrà“, ha lanciato un paio di stoccate al sud Italia. Ecco un estratto del suo articolo:
“Dopo due mesi di detenzioni, cosa mai successa a memoria di vivente, mi sembra normale che i reclusi ne abbiano piene le scatole, non tanto di stare barricati tra le mura domestiche, quanto di non poter lavorare e guadagnarsi il pane che inizia a scarseggiare. Qui al Nord in particolare la gente è impaziente: non riscuote più lo stipendio, i piccoli risparmi familiari si sono esauriti, ovvio che punti a riprendere le proprie attività, questione di sopravvivenza. Non si tratta di correre in strada a suonare il mandolino, bensì di tornare in fabbrica pur con tutte le protezioni che evitino nuovi contagi.
La mentalità corrente specialmente al Sud è nota: il Meridione è una terra affascinante e ricca di umanità, invece la Pianura padana e le Prealpi sono abitate da uomini e donne che puntano solo al denaro, fregandosene degli stornellatori. Il loro Dio sono profitto e fatturato. Luoghi comuni, pregiudizi che rivelano una preoccupante mancanza di informazioni esatte oltre che di cultura autentica.
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I “nemici” nostri però non devono esagerare, perché prima o poi i bollenti spiriti bossiani rischierebbero una nuova edizione. Monta a Milano, Bergamo, Brescia, Padova, Treviso eccetera la ribellione alla dittatura romanfoggiana. Nelle succitate zone è sul punto di maturare la volontà di mandare al diavolo la capitale e dintorni, prende corpo la minaccia di non fornire più un euro agli spreconi che amministrano male lo Stato. […] Attenzione, manutengoli ingordi, a non tirare troppo la corda poiché correte il pericolo di rompere il giochino che fino ad ora vi ha consentito di ciucciare tanti quattrini dalle nostre tasche di instancabili lavoratori. Noi senza di voi campiamo alla grande, voi senza di noi andate a ramengo. Datevi una regolata o farete una brutta fine, per altro meritata“.
Articolo modificato 19 Apr 2020 - 15:40