L’editoriale di Sconcerti: “Irresponsabile cercare di giocare a ogni costo. La serie A che riparte piacerà a Tv e tifosi?”

SCONCERTI SERIE A Mario Sconcerti ha parlato della ripartenza della serie A nel suo editoriale per l’edizione odierna del Corriere della Sera

SCONCERTI RIPRESA SERIE A

Che si cerchi di giocare è giusto, meno responsabile è cercare di farlo a ogni costo. Non è corretto nemmeno lo scopo: evitare le tante cause che potrebbero arrivare in Federcalcio. Ogni grande azienda sa che questi sono problemi da limitare al massimo, ma sa anche che alla fine gestire le imprese non tocca agli avvocati. Il calcio di serie A per continuare, unico sport in Italia e ormai unica parte del calcio, sta facendo pesare tutto il suo lusso. Alberghi, uomini e addetti requisiti per due mesi, responsabilità molto forti davanti a tutto il Paese prese come un diritto, impossibilità di garantire distanze tra una persona e l’altra e uso di mascherine sul campo. Non c’è niente di paragonabile alla riapertura di una fabbrica, né come norme di sicurezza né come interesse industriale. E sappiamo ormai tutti che il virus resterà fra di noi ancora molti mesi, che il vero modo di limitarlo è limitare noi stessi, le nostre abitudini. In tutto questo restano quasi sconosciuti alcuni elementi fondamentali.

Sconcerti serie A

RIPRESA SERIE A SKY DAZN

Quanto agonismo potrà esserci in campo? Non credo molto, non almeno nei quattro quinti delle partite. Se si chiedono cinque cambi invece di tre significa che ci si aspetta un rendimento atletico nettamente inferiore. Questo porta a un calcio di meno pressing, di più scorrimento palla, meno deciso dalle caratteristiche abituali dei giocatori. In sintesi, un calcio più controllabile. Sky e Dazn saranno disponibili a pagare lo stesso prezzo per un calcio molto diverso? O chiederanno sconti tangibili? È una domanda importante perché l’altro scopo per cui ricominciare è non perdere i soldi delle televisioni. Per ora a mia conoscenza né Sky né Dazn hanno detto niente di ufficiale, un silenzio così lungo da far nascere idee diverse.

Non si sa nemmeno quanto la gente possa amare una stagione già ampiamente usata, ormai contraffatta rispetto a quello originale e con alle spalle già adesso 23 mila morti. Il calcio televisivo infine non è gratuito. Avrà voglia di pagarlo la gente come fosse nuovo di zecca? Qualcuno gliel’ha chiesto o sarà un obbligo anche questo?

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