LE IENE NAPOLI – Ha fatto discutere, non poco, il servizio andato in onda nella serata di ieri a Le Iene. “Uccide più la fame che il Coronavirus” è il tag del video andato in onda ieri sera su Italia 1. Nel servizio di Giulio Golia, noto inviato partenopeo del programma Mediaset, si nota un grido di disperato aiuto arrivare dai vicoli più popolari della città. Dietro l’emergenza, secondo Golia, si starebbe infilando infatti la criminalità organizzata.
Questo perché stenterebbero ad arrivare gli aiuti umanitari dallo stato e altri invece starebbero arrivando da persone ignote. Una persona, nel servizio, dichiara: “Vogliamo chiamarla camorra? Chiamiamola camorra. Non so chi sia, ma ringraziamo Dio che c’è qualcuno che ci pensa. Se non fosse per quel pacco, qualcuno il piatto a tavola non lo mette”.
Il motivo sarebbe chiedere poi favori in cambio alle persone aiutate. Ma il servizio ha fatto discutere non poco. Per un motivo su tutti: chiaro che nessuno nega l’esistenza di realtà così meschine a Napoli, ma è anche chiaro che questa città si sia messa in mostra nelle ultime settimane per un grande spirito di solidarietà. Persone, organizzazioni, ultras: tutti si sono messi a disposizione per raccogliere soldi e spese per le persone più bisognose.
Non si è fatta attendere, infatti, la risposta di Paolo Cannavaro, che su Instagram ha scritto: “E’ già da un mese che io e tanti amici , grazie ad una colletta fatta con il cuore, abbiamo consegnato oltre 2.000 spese sul territorio napoletano (NON SIAMO GLI UNICI AD AVERLO FATTO MA CE NE SONO TANTISSIMI)… Tutto il denaro è stato raccolto tramite bonifico. Gestito tramite un associazione autorizzata. Ogni acquisto è stato fatturato dal venditore. I tanti volontari insieme ai miei amici hanno provveduto alla divisione delle spese con l’utilizzo di guanti e mascherine e nonostante ciò hanno messo a rischio la salute e quella dei loro cari.
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Gli unici mezzi autorizzati a circolare hanno provveduto alla distribuzione con tutte le autocertificazioni del caso.
Le persone che in questo momento sono state abbandonate dal nostro paese, sono state invece aiutate da tante persone per bene figli di questa città! Questo messaggio lo pubblico solo per dare forza a chi ci sta mettendo tempo cuore e salute per portare aiuto alle famiglie più colpite da questa crisi. La tv e la stampa che provano ad affondarci non ci riusciranno mai! Avanti Napoli. Avanti amici. E se fino ad oggi avevamo preferito l’anonimato durante le consegne, da oggi in poi gridiamolo forte e chiaro. Dietro alla spesa solidale c’è gente per bene! Non so se la problematica sollevata dalle Iene esista o no, ma sarebbe un peccato oscurare il lavoro di chi invece con sudore sacrifico fisico ed economico sta dando una mano alla città di Napoli”.
Articolo modificato 22 Apr 2020 - 12:08