Fabio Cannavaro continua con le dirette Instagram e oggi ha parlato oggi con Marcello Lippi:
Cannavaro «Mister, quando hai messo le 4 punte nel finale contro la Germania, io e Gigi Buffon non l’abbiamo presa bene. Abbiamo pensato: ‘Cosa cavolo sta facendo’?»
Lippi – «Pensai: ‘Vediamo chi ce l’ha più duro’. Avevamo una difesa impenetrabile, non passava uno spillo e allora decisi di giocare così. Poi c’era Alex Del Piero quando entrò, dissi: ‘Ora fa gol’. E ci ho preso».
Cannavaro – «Vedendo gli altri Paesi, noi abbiamo festeggiato poco, è uno dei miei rimpianti. Trovare milioni al Circo Massimo è stato fantastico. L’ho detto anche a Totti, un’occasione persa è stata i 10 anni, la Federazione poteva fare qualcosa».
Lippi – «Scelta rigoristi? Io mi sono sempre scritto tutto sulla carta: dalle formazioni a quello che dovevo dirvi e quando c’era una competizione che poteva finire ai rigori mi scrivevo in alto i possibili 5/6/7 rigoristi. Poi ovviamente di questi rigoristi magari a fine partita qualcuno non c’è più e devo sostituirlo e mi ricordo che Del Piero venne da me e mi disse: “Mister io batto l’ultimo, come nella finale di Champions” e io: “Ma se non l’hai manco battuto”.Detto questo secondo me i primi a batterli devono essere i più bravi quindi Pirlo, Materazzi…e poi dopo De Rossi decise di tirare il terzo e Del Piero il quarto. Poi c’era il quinto, mi guardavo intorno e vidi Grosso e gli dissi: “Il quinto lo batti tu” e lui “Io?”, “Sì perchè tu sei quello degli ultimi minuti”. Era tutto scritto».
Lippi: «Taribo West è un ragazzo simpaticissimo. Venne da me e mi disse che aveva parlato con Dio e gli aveva detto che dovevo farlo giocare. La mia risposta? Gli dissi che Dio a me non aveva detto niente».
Cannavaro e Lippi: «Calciopoli ci ha dato una forza incredibile, tutte le cose brutte che dicevano su di noi all’esterno le tramutavamo in forza per giocare».
Lippi: «Rapporto con Baggio? Non fu bello. Si sono dette tante cose, tante cose sono state travisate».
Cannavaro: «Ricordo che Jonas Thern a Napoli prese qualche kg: mangiava pizze, mozzarelle, pane. Che grande».
Lippi: «A Napoli fu un anno bellissimo. Abitavo alla Gaiola, a due passi dal mare. Condizione ottimale per allenare. Per 8 mesi non prendemmo stipendi, ma avevamo una squadra forte con Fonseca, Pecchia, Bia».
Articolo modificato 24 Apr 2020 - 23:44