Giampaolo Saurini ex allenatore del Napoli Primavera è intervenuto durante la diretta su Facebook rilasciando alcune parole alla redazione di SpazioNapoli. Di seguito quanto evidenziato:
Credo sia un problema grave, chi dovrà decidere deve dirci cosa ci si deve aspettare. Io vedo molta confusione. Ci sono tante persone che parlano, ed ognuno dice la sua. Nei giovani, la passione per il calcio, credo, non scompaia mai. Adesso bisogna salvaguardarsi. Spero il Governo decida in fretta e decida qualcosa di chiaro per poter programmare qualcosa.
Cosa le ha lasciato l’esperienza a Napoli e le emozioni che anche la Primavera le ha trasmesso.
“Mi ha lasciato cose indimenticabili ed una realtà attuale, poichè io trascorro più tempo a Napoli che in qualunque altro posto. Ho trascorso sei anni a Napoli indimenticabili. A livello lavorativo, i primi due sono stati bellissimi. Ma anche gli altri anni sono stati importanti. Io adesso mi trovo nel delirio della Lombardia, sto a Brescia. Stavo per partire e venire a Napoli nei primi di marzo ma sono rimasto qui. C’è molta paura.
Salvaguardando la salute di tutti. Credo ci debba essere una fermezza sulla programmazione. Si sentono tante date di ripresa che cambiano giorno per giorno. Vorrei certezza”.
Il più grande talento che ha allenato a Napoli.
“Io a Napoli ho allenato giocatori di grosso spessore a partire da Roberto Insigne, Luperto, Anastasio, Palma, Bifulco, Contini e Crispino arrivando fino a Gaetano che spero si possa consacrare. Mi scuso se dimentico qualcuno. Giocatori che mi hanno fatto divertire”.
Il giocatore che si aspettava potesse dare di più, e che invece non ci è riuscito.
“Con i giovani bisogna andarci cauti perchè il mondo del settore giovanile è un mondo totalmente diverso dal big. Chi naviga nel settore giovanile sa che bisogna essere portati e avere una passione, bisogna avere qualcosa per insegnare e poter far crescere questi ragazzi.
Ho avuto tantissimi giocatori che si sono espressi ad altissimi livelli, forse il giocatore che con me ha fatto veramente bene e che pensavo potesse fare molto di più è stato Antonio Negro. Con me fu il capocannoniere della Primavera. Fece un’annata strepitosa, naturalmente, ha tempo per potersi affermare. Però, da lui ci si poteva aspettare qualcosa in più. Era in Lega Pro fino a gennaio, poi è andato a giocare per il Foligno.
Io credo che con i ragazzi si debba cambiare mentalità e lasciarli più tranquilli, senza pressioni. Mi riferisco ai genitori, devono avere un ruolo da genitore. Il calcio deve essere un divertimento non qualcosa che ti ossessiona”.
Articolo modificato 29 Apr 2020 - 22:22