BARBIERI NAPOLI – C’è grande attesa per un’eventuale riapertura di bar, pasticcerie, parrucchieri e barbieri. Ci sarà da attendere ancora un po’, ma le proteste degli ultimi giorni degli operatori di questo settore potrebbero aver sortito gli effetti sperati. Lavorare in sicurezza è l’obiettivo lanciato dai lavoratori, che nelle scorse ore hanno protestato anche nella città di Napoli.
Ora, dal Governo pensano ad una nuova soluzione che possa accontentare tutti. Dipenderà tutto da un fattore: la settimana dal 4 all’11 maggio sarà determinante per capire se l’Italia starà uscendo dall’emergenza Coronavirus o dovrà imporre nuove misure restrittive.
Questo post in breve
Nel primo caso, si potrebbe pensare a una riapertura per il 18 maggio, per bar, ristoranti, barbieri, parrucchieri e centri estetici. Dove? Non in tutta Italia, chiaramente, ma solo nelle zone dove il virus ha attecchito di meno. La Campania, come in generale gran parte del Sud, rientrerebbe nei parametri. Originariamente era stata indicata come data quella del 1 giugno, ma ora si pensa ad un dietrofront. Tuttavia, nulla sarebbe possibile nel caso in cui ci fosse un rapido aumento di contagi e la formazione di nuovi focolai. In quel caso, il Governo sarebbe costretto a istituire una nuova zona rossa.
A riferirlo è l’edizione odierna del quotidiano Repubblica.
LEGGI ANCHE: BARBIERI IN PROTESTA NEL CUORE DI NAPOLI
Ieri, nel cuore di Napoli, numerosi barbieri hanno protestato per la chiusura ad oltranza delle loro attività. Infatti, come riporta Ansa, alcuni barbieri e parrucchieri sono scesi in piazza Bovio, davanti alla sede della camera di Commercio, per effettuare alcuni tagli di capelli e sollecitare l’apertura dei negozi.
La riapertura servirebbe anche a contrastare un fenomeno in crescita: i tagli a domicilio, illegali e non conformi con i decreti governativi.
Una piccola rappresentanza della categoria aderenti all’associazione “Hair Work team” e Tricostyle, ha esposto anche uno striscione: “Fiducia a chi taglia in sicurezza no a chi di nascosto e in fretta”. Riferimento ai lavoratori abusivi che in queste settimane ne hanno approfittato.
Articolo modificato 1 Mag 2020 - 12:21