MERTENS NAPOLI – Stando a quanto riportato quest’oggi sulle pagine del noto quotidiano Il Corriere dello Sport, l’attaccante recordman del Napoli, il folletto Dries Mertens, sarebbe comunque più propenso a restare azzurro piuttosto che a trasferirsi. Un’importante scelta di vita quella che va compiuta dal belga: cercare nuovi stimoli o consolidarsi ancora di più nell’ormai sua città d’adozione per cercare di vincere nuovi titoli. L’amore per la maglia azzurra è sempre stato indiscutibile, così come quello per i tifosi partenopei, ma dopo sette anni di carriera (a 33 anni compiuti oggi) viene normale pensare a come indirizzare al meglio il proprio futuro di calciatore. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:
“Il compleanno di Mertens è avvolto in questa incertezza globale ma anche in un dubbio personale che lo disorienta, perché nulla è ipotizzabile in questi giorni cupi, in cui i pensieri sono distrattamente accantonati ai margini dell’esistenza: quando la stagione finirà, il suo contratto andrà considerato scaduto. E a quel punto, soltanto in quell’istante, Mertens sarà costretto a decidere di se stesso ma anche per gli altri“.
“Il Napoli attende una risposta, dopo il pranzo del primo marzo, sulla terrazza del «Vesuvio» in compagnia di De Laurentiis, che gli ha fatto una
proposta economicamente «indecente» per la sua età: due milioni di euro alla firma, quattro milioni e mezzo netti per le prossime due stagioni, poi una serie di bonus da cinquecentomila tra gol segnati, qualificazioni in Champions ed eventualmente scudetto. In totale: dodici milioni netti, che si raddoppiano per il lordo“.
“Restano, e mica tutt’altro che defilate, il Chelsea, che è una invitante nuova scelta di vita, e l’Inter, che ha uno suo fascino indiscutibile ma che rappresenta anche un tormento, perché Mertens in Italia non vorrebbe restare, se non con una sola maglia, quella del Napoli. La tentazione dei «blues» è forte, non viene alimentata semplicemente dalle condizioni economiche (sono più o meno simili a quelle prospettate da De Laurentiis)“.
“È un enigma che andrà risolto, però senza fretta, essendoci ancora l’opportunità per ragionare sulla scelta da intraprendere: Napoli è ancora casa sua e ci sono riflessioni di carattere ambientale che lo spingono a «confermarsi» con una maglia che gli appartiene da sette anni, in una città nella quale ha colto i sentimenti della gente e quelli dei dirigenti d’un club con il quale gli piacerebbe vincere ancora, per non lasciare che nell’album
dei ricordi restino la Coppa Italia del 2014 (quella di una notte disgraziata) e la Supercoppa di Doha“.
“In ordine sparso, ma non casuale, per ora la classifica delle preferenze prevede Napoli, Chelsea e Inter. E sarà più naturale soffiare sulle 33 candeline“.
Articolo modificato 6 Mag 2020 - 13:00