Massimo Galli, primario del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Sacco di Milano, ha rilasciato una lunga intervista a TPI. Di seguito i passaggi evidenziati dalla nostra redazione:
“L’uso dei farmaci come il Tocilizumab dà buoni risultati, in determinati pazienti è utile a far superare la fase peggiore. Attenzione, però, perché agisce su un sistema immunitario spesso malridotto e in alcuni di questi pazienti ha effetti collaterali imponenti. I pazienti rischiano di non morire di Covid ma di altro. E questo è il motivo per cui una sera mi sono lasciato un po’ andare in tv con un collega. Ero molto irritato con Ascierto perché questa terapia non può essere spacciata come il toccasana che va bene per tutti e salva le persone. Se somministrata in maniera indiscriminata provoca più guai che vantaggi. Ascierto aveva trattato la bellezza di due casi e già tirava conclusioni, altri medici attraverso contatti continui da vari ospedali in Lombardia e non solo, si consultavano tutte le sere condividendo le perplessità oltre che i possibili successi di questa terapia”.
“Della questione con Ascierto mi aveva preoccupato il fatto che questa situazione che merita grande delicatezza, sia diventata un’occasione di presentazione quasi autoreferenziale con troppe certezze sulla base di evidenze fornite da due casi. Questo poi ha comportato che i parenti di alcuni pazienti ci richiedessero questa terapia certi del successo. Ne è stata fatta una questione di guerra Nord-Sud, perchè l’Italia è questa. Non ci può essere dissenso senza che venga scambiata per una guerra. È un peccato perché di rado qualcuno del Nord si lamenta di essere maltrattato da colleghi del Sud”.
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