A 4 anni dallo storico record di gol in una sola stagione firmato Gonzalo Higuain in maglia azzurra, a “Si gonfia la rete“, trasmissione radiofonica in onda su Radio Marte, è intervenuto l’ex portiere del Frosinone Massimo Zappino.
In quel memorabile giorno, Zappino difendeva i pali di un “inerme” Frosinone (già retrocesso) scagliato a tutta forza contro l’uragano Higuain assetato di record.
Nel corso dell’intervista radiofonica, i temi toccati sono stati numerosi; ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione:
“Record di Higuain? Quando lo rivedo con la telecronaca tifoso mi vengono i brividi. Nonostante abbia preso 4 gol è stata una giornata per me indimenticabile, una partita emozionante su tutti i punti di vista. C’era lo stadio pieno, l’atmosfera del record“.
“Da portiere non è bello prendere 4 gol ma prendere un record da un campione come Higuain fa piacere a tutti. Ero consapevole, così come la squadra, che andare a Napoli già retrocessi sarebbe stata dura, ma facemmo la nostra partita. Fino al primo tempo l’avevamo tenuta. Poi però escono fuori i campioni”.
“Quel Napoli avrebbe meritato non uno scudetto, ma pure più di uno. In quei tre anni il Napoli ha dimostrato un calcio che nessuno, nemmeno il Barcellona, ha proposto. Ha fatto tre anni devastanti, è stata la squadra più forte di quegli anni, soprattutto a livello di gioco. Io guardavo sempre le loro partite e mi dicevo “impossibile che il Napoli giochi davvero così”, non a caso ha dato filo da torcere a tutti”.
“Frosinone si è lasciato andare nel secondo tempo? Conoscendo i miei compagni e la società è impossibile, si è dato il massimo fin quando si è potuto. Sulla rovesciata di Higuain ho sbagliato perché ero un po’ fuori di pali, ma non me l’aspettavo quella conclusione, davanti a me c’era Blanchard e non vedevo benissimo, infatti mi buttai credendo di essere in posizione giusta ma invece ero in ritardo. Non l’ho vista proprio partire. Poi le chiacchiere da bar ci sono, possono dire quello che vogliono ma non è stato così. I giocatori scesi in campo durante quella gara non avevano giocato molto, si diede spazi a quelli che giocarono meno e quindi tutti ci tenevano a dare il massimo, nonostante la retrocessione”.
“Ricordo piuttosto che all’andata perdemmo 1-5 e la palla la toccammo solo quando andava fuori. Quel Napoli era tagli e movimenti continui, preparavi la partita ma in mezzo al campo era impossibile, ti facevano girare la testa. Juve di Sarri non gioca così? Credo che con il Napoli lui avesse giocatori adatti per quel tipo di gioco, non penso che Ronaldo vada a tornare in difesa o fare certe cose su dettato come i giocatori che Sarri aveva in azzurro”.
“Il Napoli era un gran gruppo, giocava a memoria e per giocare così vuol dire che erano uniti anche fuori dal campo. Ripeto, doveva vincere non uno ma almeno due scudetti. Se sogno di fare il preparatore dei portieri di Sarri? A chi non piacerebbe, poi mi piace molto cosa chiede ai portieri. Quando giocavo ero spesso fuori dai pali ed ero bravo soprattutto con i piedi”.
Articolo modificato 15 Mag 2020 - 00:12