Nel corso del suo consueto aggiornamento settimanale sulla situazione Coronavirus in Campania, Vincenzo De Luca ha dichiarato:
È stata capovolta la realtà: la Regione Campania ha difeso l’unitarietà dello Stato italiano contro la frantumazione in 20 regioni-staterelli. Mi sembra una posizione semplice. Dovevamo decidere una settimana fa quale istituzione dovesse certificare lo stato dell’epidemia. Se dovessero farla 20 regioni o soltanto lo Stato. La Campania ha sostenuto che dovesse essere il Ministero della Salute a dire quale fosse lo stato dell’epidemia. La Regione può decidere solo per la sua Regione, ma quello che decide ha una ricaduta su tutto il resto del Paese. Non si può fare che ogni regione decida per sé, deve essere lo Stato centrale, questo è stato il dissenso della Campania.
Il Governo invece ha delegato le Regioni a decidere quale sia lo stato dell’epidemia. Se il 3 giugno si apre chi decide? La singola Regione, ma la ricaduta sarebbe su tutto il Paese. Ho apprezzato le parole del ministro Boccia, ha detto che è subordinato a una valutazione della situazione epidemiologica. Il Governo ha deciso le linee guida per lunedì soltanto domenica sera. La Campania si è presa altri 4 giorni per dare modo a ristoratori e soggetti economici di adeguarsi ai protocolli. Stiamo aspettando che il Ministero dell’economia si sbrighi a sbloccare questi 240 milioni di euro.
Quale credibilità può avere la misura di sburocratizzazione se teniamo 240 milioni bloccati? Si potrebbe sbloccare in mezzora, questo avverrebbe in un Paese serio! Il Governo non ha nessuna credibilità, si parla ma non si decide. C’è un contenzioso che riguarda le zone rosse, il sistema sanitario e questi 240 milioni. Aspettiamo la prova che facciano sul serio nella sburocratizzazione. Ci sono i problemi della Cassa integrazione, per primi abbiamo istituito le pratiche, mancano 40-50 milioni all’appello, chiedo al governo di trovarli ed erogarli.
Abbiamo pagato per quanto riguarda le imprese 100 mila mandati di pagamento. Abbiamo 120 mila richieste per i 2 mila euro. La settimana prossima li avremo completati tutti, mandati nei conti correnti. Per i professionisti e il contributo di mille euro, ne abbiamo pagati 40 mila su 62 mila. Aspettiamo le documentazioni per gli altri. Per le famiglie abbiamo svolto 26 mila mandati di pagamento. Ci sono state 230 mila domande, arriveremo fin dove le risorse ce lo permettono. Stiamo facendo uno sforzo in mano.
Teniamo bloccata la movida, i baretti chiudono alle 23. Abbiamo visto quello che è successo, credo che dobbiamo cogliere l’occasione per spiegare ai giovani che nessuno può immaginare che tornare alla normalità significhi fare ciò che facevamo prima. Dobbiamo dirlo con onestà: sono andati crescendo comportamenti irragionevoli, una massificazione alienante. Dobbiamo avere meno droga, meno pasticche, anzi, nessuna. Dobbiamo cancellare l’abitudine a rincretinirsi con l’uso di superalcolici, decine e decine di ragazzi finivano in coma etilico anche a 13 anni. Non bisogna generalizzare, ma questi fenomeni hanno assunto una dimensione impressionante, non sono piccoli. La vendita di superalcolici che bucano lo stomaco ai ragazzi funziona per comportamenti irresponsabili, per guadagnare 10 euro in più rovinano la vita dei giovani i gestori dei bar. C’è gente senza scrupoli che vuole rovinare una generazione. Finché non ci saranno controlli seri ed effettivi non riprenderemo la movida. Dobbiamo iniziare a umanizzare gli incontri del fine settimana, evitare ammuina, iniziare a parlarsi. Cafoni zero, non ne vogliamo.
A Napoli la GDF è intervenuta per un assembramento in un ristorante, sollecito il Ministero dell’Interno a dare direttive rigorose per il controllo di mascherine e assembramenti.
Articolo modificato 22 Mag 2020 - 15:27