Il portiere Antonio Mirante ha rilasciato una lunga intervista sul sito ufficiale della Roma. Di seguito i passaggi principali evidenziati dalla nostra redazione:
“Da ragazzino ero timido e riservato, mi sentivo più maturo della mia età. Il mio carattere mi ha portato in maniera naturale al ruolo del portiere. Da ragazzi le porte le facevamo con gli zaini, con i sassi, con le macchine oppure scegliendo un cancello. È stata una grande scuola, ripensandoci ora mi sembra un’altra epoca”.
“Ho iniziato subito come portiere, da quando avevo 6 anni al Club Napoli Castellammare. Ho avuto la fortuna di incontrare Ernesto Ferrara, allenatore che mi ha dato ottime basi. Da giovane era anche lui un portiere, arrivato a giocare in Serie B. Sotto la sua ala sono passati portieri del calibro di Iezzo e dei fratelli Donnarumma. È stato come un secondo padre per me”.
“Da giovane avevo diversi idoli, per la mia generazione i unti di riferimento erano Gigi Buffon e Angelo Peruzzi. Quando ero bimbo mi piaceva molto anche Walter Zenga, mi piaceva molto lo stile di Pino Taglialatela. Per quanto riguarda la tecnica, ho sempre ammirato molto Luca Marchegiani”.