Il portiere Antonio Mirante ha rilasciato una lunga intervista sul sito ufficiale della Roma. Di seguito i passaggi principali evidenziati dalla nostra redazione:
“Da ragazzino ero timido e riservato, mi sentivo più maturo della mia età. Il mio carattere mi ha portato in maniera naturale al ruolo del portiere. Da ragazzi le porte le facevamo con gli zaini, con i sassi, con le macchine oppure scegliendo un cancello. È stata una grande scuola, ripensandoci ora mi sembra un’altra epoca”.
“Ho iniziato subito come portiere, da quando avevo 6 anni al Club Napoli Castellammare. Ho avuto la fortuna di incontrare Ernesto Ferrara, allenatore che mi ha dato ottime basi. Da giovane era anche lui un portiere, arrivato a giocare in Serie B. Sotto la sua ala sono passati portieri del calibro di Iezzo e dei fratelli Donnarumma. È stato come un secondo padre per me”.
“Da giovane avevo diversi idoli, per la mia generazione i unti di riferimento erano Gigi Buffon e Angelo Peruzzi. Quando ero bimbo mi piaceva molto anche Walter Zenga, mi piaceva molto lo stile di Pino Taglialatela. Per quanto riguarda la tecnica, ho sempre ammirato molto Luca Marchegiani”.
Articolo modificato 22 Mag 2020 - 23:25