AIC, Calcagno: “L’Inter non verrà a Napoli con la primavera. Diritti tv? Decide il Governo”

Umberto Calcagno, vicepresidente dell’AIC, è intervenuto a “”Radio Punto Nuovo nella trasmissione a “Punto Nuovo Sport Show“. Ecco quanto rilevato dalla nostra redazione:

ORARI – “La nostra posizione è abbastanza chiara, dovrebbe essere una posizione di sistema, non solo dei calciatori. Giocare alle 16:00/16:30 in certi periodi dell’anno diventa un problema al Sud, ma anche in altre zone. È un modo per tutelare la salute dei calciatori che saranno sottoposti ad un tour de force, giocare a questi orari potrebbe essere uno sforzo fisico enorme e li metterebbe a rischio. Credo sia interesse di tutti preservare i nostri calciatori che in un finale di stagione così difficile potrebbero avere infortuni sopra la norma.
La nostra richiesta è togliere gli orari pomeridiani e giocare soltanto nei due pre serali e serali.

CONTRATTI – “Bisogna capire cosa si può fare giuridicamente. Noi abbiamo la responsabilità, come sistema sportivo, di non invadere campi che non ci competono. Se si scrivono cose non sostenibili giuridicamente, diventano anche impugnabili.Sicuramente non si può influire su dei rapporti privati riguardanti il lavoro e che quindi non può esserci un ente esterno che modifichi unilateralmente la durata del contratto. Ad oggi, per come si sono sviluppate le raccomandazione della FIFA, dovranno essere le due o tre parti coinvolte – nel caso in cui il calciatore ha già un accordo con un’altra società o per un prestito – a prendere una decisione“.

INTER AL SAN PAOLO CON LA PRIMAVERA – “Al di là delle minacce, lo spostamento delle ultime date, possa risolvere i problemi. Non credo si darà adito a questa proposta, certamente ci sarà chi si troverà svantaggiato, ma è una situazione difficile da ottemperare in maniera equa per tutti”.

 “Diritti TV? Possono essere risolti solo dal Governo. Gli interessi economici in gioco sono elevati e non è giusto che qualcuno si avvantaggi o venga svantaggiato dalla ripresa. La ripresa è funzionale nel far ripartire il sistema, compresa Serie B e Serie C. Dare continuità è fondamentale, mi aspetto che sotto questo punto di vista si trovi una sintesi quanto prima”.

PREOCCUPAZIONE PER I CALCIATORI – Siamo in un contesto eccezionale e bisogna capire se ci sono alternative sulle tempistiche per giocare. L’allarmismo non viene solo dai giocatori ma da chiunque, c’è preoccupazione in generale. Non dobbiamo dimenticare che vengono da un periodo di lavoro diverso dal solito. È vero che oggi gli staff hanno un livello di preparazione elevatissimo con il quale hanno permesso allenamenti anche da casa, ma è un lavoro differente da quello che si fa sul campo

È una preoccupazione generalizzata che deriva dal fatto che nessuno dei calciatori ha esperienza rispetto ad un periodo di inattività così lungo, c’è timore perché ci si trova per la prima volta in questa situazione.

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