In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Ernesto Paolillo, ex direttore generale dell’Inter. Ecco quanto evidenziato:
“I primi a doversi lamentare, a parte la Lazio, sono tutti i tifosi italiani. Questo spettacolo che avremo, di un calcio fatto con giocatori non adeguatamente preparati e con la paura dei contatti, è uno spettacolo non degno del solito calcio ed un modo per prendere gli ultimi spiccioli della stagione. Tuttavia, capisco la posizione della Lazio, seconda in classifica, vicinissima alla Juventus, che punta allo scudetto. Stimo molto Gravina, ma non condivido al 100% la sua posizione. Avrebbe dovuto salvaguardare lo spettacolo del calcio, ha avuto paura dei club e dei quattro spiccioli che le squadre di calcio guadagnano fino alla fine del campionato. Sarebbe stato più saggio ragionare per aprire appieno all’inizio della prossima stagione.
Partire con una spada di Damocle? Non ha senso. Non condivido neppure il modello tedesco, se si ferma uno e non tutti, che senso ha? Credo che i vincoli per continuare siano troppi, a questo punto converrebbe star fermi. Cosa farei da direttore generale dell’Inter? La decisione di Marotta è corretta anche perché valida per le date troppo ravvicinate e si rischia di far saltare tutti gli obiettivi solo per rispettare determinate date. Mi auguro che prevalga la ragione. Non schiererei la Primavera, non schiererei la squadra e basta. Non è una provocazione, è una rinuncia. L’assegnazione della Coppa Italia avverrebbe normalmente, nessuna colpa. Il calcio italiano ha bisogno di ricostituirsi con uno shock. Nulla si fa senza un effetto shock e qualcuno prima o poi deve farlo”.
Articolo modificato 3 Giu 2020 - 16:44