STEWARD SAN PAOLO – Declassamento, emarginazione e mancanza di lavoro marginalizzano le persone, le escludono, e generano in loro un profondo senso di inutilità. Il lockdown causato dall’emergenza sanitaria da Covid-19 ha complicato e rivoluzionato la vita quotidiana di ciascuno, causando diversi disagi, soprattutto dal punto di vista economico. Numerose, infatti, sono le categorie lavorative che hanno risentito dello stallo.
Questo post in breve
Nessun bonus o sussidi, l’appello degli steward del San Paolo
La nostra redazione si è occupata della causa degli Steward del San Paolo. Una categoria non giuridicamente riconosciuta, e, pertanto, non beneficiaria di sussidi, cassa integrazione, o bonus da parte del Governo. Alcuni rappresentanti hanno raccontato ai microfoni di SpazioNapoli la particolare situazione in cui si trovano in questo momento. Senza lavoro, senza una prospettiva futura, e senza una tutela giuridica che li possa rassicurare.
Michele Marotta esordisce così: “Apparteniamo ad una categoria dimenticata da tutti, nessuno ci ascolta. Noi vogliamo solo che la figura dello steward venga riconosciuta con un contratto nazionale. Abbiamo tentato di fare domanda all’Inps, aspettiamo di ricevere una risposta”.
L’appello al ministro Di Maio
Serena Livatino sottolinea l’importanza della figura dello steward, sottolineando come alcuni vivano di questo lavoro, svolgendolo per sostenere economicamente le proprie famiglie; inoltre, lancia un appello al ministro Luigi Di Maio, affinché dia voce al loro appello e gli tenda la mano:
“Ad oggi con la pandemia rischiano di restare a casa tra 400 e 500 steward. Ci sentiamo come fantasmi. Sappiamo che il ministro Luigi Di Maio ha lavorato come steward, lui in primis sa quindi cosa significa.
La mia preghiera è dunque che lui ci dia una risposta e una mano, riconoscendo la professionalità di uno steward inserendolo in una categoria e consentendo così la creazione di un contratto nazionale del lavoro. La gente pensa che quello dello steward sia un lavoro da fare così, una tantum. In realtà ci sono colleghi che vivono di questo lavoro, raccogliendo uno stipendio di tutto rispetto che gli consente di sostenere così le proprie famiglie”.
LEGGI ANCHE: Ass. Borriello: “Bisogna riaprire il San Paolo: i tifosi hanno il diritto di godersi lo spettacolo!”
San Paolo, riconoscere la figura dello steward
“Dal momento in cui, però, venisse a mancare lo steward, sarebbe un male, in quanto tale figura è fondamentale per concorrere al pubblico servizio”, ci tiene a precisare Antonella Carniero
Un mestiere, inoltre, non semplice, sottoposto anche a molti rischi, come sottolineato da Alessandro Caiazzo: “Corriamo rischi, spesso veniamo malmenati e insultati nel tentativo di sedare situazioni spiacevoli”, per poi concludere così: “Vogliamo sapere che fine faremo“.
IL VIDEO:
RIPRODUZIONE RISERVATA