A Gattuso. No, non al mister. All’uomo, a Gennaro. Agli occhi lucidi e allo sguardo fiero e deciso. Alla presenza, nonostante il dolore. Meravigliosa l’attesa, meraviglioso il ritorno, meraviglioso il respiro di sollievo, di felicità, di amore. Meravigliosa l’esultanza. Meraviglioso lasciarsi guidare dalla genuinità, dalla semplicità, dall’umiltà.
A Gattuso va questa finale contro la Juventus, conquistata dopo l’1-1 con l’Inter. A lui, che ha raccolto le lacrime e le ha trasformate in forza. A lui, che ha fatto del calcio la sua linfa vitale, con il suo grande carico di dignità ed energia.
E poi a Francesca, la sorella appena scomparsa. Perché è stata lei, magari, trasformata in nuvola e in amore sparso nel vento, a prendere il bacio mandato da suo fratello Gennaro, e a trasformarlo in fortuna.