CdS – De Laurentiis su Ancelotti: “Con Carlo dovevo chiudere dopo il primo anno”. Svelato anche un retroscena sull’ingaggio di Gattuso

DE LAURENTIIS NAPOLI ANCELOTTI GATTUSO – Quest’oggi, per il noto quotidiano Il Corriere dello Sport, il presidente azzurro Aurelio De Laurentiis ha concesso un’intervista completa, in cui ha trattato vari argomenti (tra i tanti anche una beccata all’ex allenatore Maurizio Sarri). Tra questi anche il recente passato del suo Napoli, che ha visto l’esonero dopo un anno e mezzo di Carlo Ancelotti e il conseguente ingaggio di Rino Gattuso.

De Laurentiis Napoli
Aurelio De Laurentiis (71), presidente del Napoli dal 2004

Soffermandosi di più sulle parole del patron azzurro rivolte sul precedente allenatore del Napoli, oggi in Premier League all’Everton, e su chi lo ha sostituito finora egregiamente, veniamo a scoprire dettagli assai interessanti sulle dinamiche delle scelte societarie degli ultimi tempi. In poche parole, perché con un grande come Ancelotti non sono arrivati i risultati sperati. Inoltre, De Laurentiis ha svelato anche il retroscena sull’ingaggio di Ringhio. Ecco quanto da segnalare dalla nostra redazione:

DE LAURENTIIS NAPOLI, SU ANCELOTTI: “AVREMMO DOVUTO SEPARARCI PRIMA”

Carlo mi ricordava mio padre“. Così esordisce Aurelio De Laurentiis parlando del tecnico di Reggiolo, oggi sulla panchina dell’Everton.

Lui nel calcio ha vinto come nessun altro. Stiamo parlando di un valore tecnico elevatissimo. Scelsi lui per la sua serenità, la tranquillità, la sua piacevole vicinanza. Mio padre era un filosofo, un uomo dolcissimo. Come Carlo. Ma prendendo lui, non so se feci la cosa giusta per il Napoli. Dopo la prima stagione, potendo ricorrere alla clausola rescissoria contenuta nel contratto avrei dovuto dirgli «Carlo, per me non sei fatto per il tipo di calcio che vogliono a Napoli, conserviamo la grande amicizia, il calcio a Napoli è un’altra cosa». E invece? Sbagliai una seconda volta“.

IL RETROSCENA SU GATTUSO

Gattuso è più compatibile con la realtà calcistica napoletana? L’avevo chiamato anni fa insieme a Totti, avevo pensato a un film con loro due. Rino me l’ha ricordato dopo la partita con l’Inter. Ci eravamo rivisti al compleanno di Ancelotti, da ‘Mammà’, a Capri. Una tavolata di quaranta metri, Carlo aveva invitato il mondo: amici, ex compagni, sembrava un matrimonio, io e Carlo ai lati“.

Rino era seduto vicino a lui. Me l’ero immaginato diverso, ho scoperto un grande conversatore, molto presente a se stesso e in grado di affrontare tutti i temi possibili. Ci siamo intrattenuti a parlare per le tre ore della serata. Dopo il disguido ritiro-non-ritiro gli ho telefonato e gli ho detto: «Rino, stai calmo, non prendere nessuna decisione se ti chiama qualcuno, stai fermo»“.

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