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Senza pubblico il teatro non può esistere! Mercoledì in finale mancherà il protagonista più importante: la tifoseria

Napoli-Juventus non è mai stata una partita come le altre. Quando giunge la settimana che porta a questo match speciale si respira sempre un’aria diversa dalle altre partite. Mercoledì le due compagini si affronteranno per contendersi la finale della Coppa Italia, in una stagione che probabilmente non verrà mai dimenticata per tutto quello che è successo nel mondo extra calcistico.

Da sempre esiste una regola nel teatro: “Senza il pubblico, il teatro non può esistere”. Il mondo dello spettacolo vive solo se c’è un attore e qualcuno che lo segue. Non è follia dire lo stesso nel calcio. Che lo spettacolo sia in campo, su questo non ci sono dubbi, ma senza nessuno presente a respirare tutto quello che accade sul terreno di gioco non è la stessa cosa. Chi vive di calcio sa quanto sia importante la tifoseria all’interno degli stadi.

Un calciatore che incita la curva a cantare, una bordata di fischi contro l’avversario più temuto, il comune fiato sospeso che unisce tutti durante un calcio di rigore decisivo, per poi finire al boato di una rete segnata. Momenti così sono difficili da raccontare, per capire tutto questo c’è bisogno di viverle emozioni così forti.

UN OLIMPICO IN SILENZIO

Dries Mertens nel match di Coppa Italia contro l’Inter

Napoli-Juventus sarà anche mercoledì un match sentito e soprattutto importantissimo, sia per le squadre che per i tifosi che dovranno accontentarsi di supportare i loro beniamini da casa. Gli effetti audio e le sagome sulle tribune non possono prendere il posto del vero calore che emana la gente sugli spalti.

Azzurri e bianconeri dovranno caricarsi sulle spalle oltre al peso della partita anche il freddo metaforico che si respirerà all’interno dell’Olimpico. Nelle due semifinali di ritorno, ad aver giocato in casa sono state proprio Napoli e Juve che hanno già assaggiato cosa significherà scendere in campo senza tifosi.

QUANTO CONTA IL PUBBLICO NEL CALCIO?

Non c’è dubbio che la partita la giocano i calciatori, la forza di ognuno di loro risulta decisiva per tutte le partite. Ma è impossibile negare quanto sia fondamentale la spinta di un pubblico in casa, che consapevole dell’inferiorità della sua squadra cerca di spingerla verso un’impresa, ogni volta che scende in campo tra le mura amiche. Stesso discorso vale per coloro che seguono la propria squadra anche in trasferta. Un calciatore sa che oltre a dover dare tutto per la squadra, deve farlo anche per un semplice operaio che ha scelto di seguirlo anche lontano da casa, solo per fargli sapere che anche in questo momento lui ci sarà sempre.

Il calcio è composto da tanti piccoli pezzi che insieme formano un puzzle meraviglioso, il pubblico così come nel teatro però può considerarsi quella scatola che racchiude tutti questi pezzi pronti a dare vita al gioco più bello e pazzo del mondo. Napoli-Juve sarà comunque una grande partita, sarà sempre un’emozione vederle scendere in campo a darsi battaglia. Questa volta però farà uno strano effetto non vedere quelle macchie azzurre e bianconere sugli spalti pronte ad esplodere, piangere o gioire a seconda di ciò che accadrà durante la partita.

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Giuseppe Ferrante

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