Ormai ci siamo, la finale di Coppa Italia è ad un passo e gli azzurri si ritroveranno ancora una volta a sfidare la Juventus. Un déjà-vu alquanto ricorrente, carico di qualche gioia ma soprattutto amarezza. Per quello che sarebbe potuto essere e non è stato. Per quello che doveva essere e non è stato. Ancora una volta, faccia a faccia. Ancora una volta, dentro o fuori. Tutto o niente. Una dolce vittoria o la più amara delle sconfitte.
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Molte le finali conquistate dalle due squadre in diverse competizioni, duelli intensi, ricchi di fascino, adrenalina e polemica. La mente va inevitabilmente alla Supercoppa di quel lontano 2014, quando la vittoria fu degli azzurri. Sofferta, meritata, agganciata all’ultimo secondo. Quella volta, come tante volte, si decise ai rigori. La decise Rafael con una parata di carattere che rimarrà sicuramente nella storia e che consegnò di diritto la Coppa alla compagine di Benitez. In finale di Coppa Italia, invece, di precedente tra le due squadre ce n’è solo uno, e risale al 2012. Da una parte Conte, dall’altra Mazzarri. A vincere furono gli azzurri per 2-0 con gol di Cavani e raddoppio di Hamsik. Gli anni passano, ma la musica è sempre la stessa. Stavolta come non mai gli azzurri sono chiamati ad una prova di estremo carattere. Si può dire che questa sarà la partita del riscatto.
Già, del riscatto. Perché nel corso di questa stagione tante sono le cose andate storte, e tanti sono i rimpianti. A cominciare dall’era Ancelotti che di fatto non ha portato nessun trofeo nella bacheca partenopea. Al suo posto è arrivato Gattuso, che ha saputo tramutare i dubbi in certezze e la disperazione in speranza. Si è caricato sulle spalle un gruppo ormai vicinissimo allo scatafascio e gli ha dato nuova vita. C’è stato un periodo in cui le aspettative in merito alla stagione corrente erano quasi pari allo zero, ma adesso la musica è cambiata. Con la conquista della finale di Coppa Italia, gli azzurri potranno tornare a lottare per qualcosa. E soprattutto, dovranno dimostrare di meritarselo.
E ancora, sarà la sfida del riscatto di Alex Meret. Il giovane portiere azzurro, talento italiano messo però in discussione dal mister, al quale ha sempre preferito Ospina. Quasi come fosse un segno del destino, sarà proprio Meret a difendere la porta azzurra in questa finale. Il giovane è chiamato ad un ruolo estremamente importante e decisivo. Perché come spesso ci insegna il calcio, le conquiste sono fatte di piccoli dettagli. Se il suo collega di reparto ha difeso quasi egregiamente la porta nel corso della semifinale contro l’Inter e indirizzato all’azione la palla messa poi in rete da Mertens, Meret dovrà fare molto di più. La sfida di domani sarà importantissima per l’estremo difensore, avrà infatti l’occasione di dimostrare a Gattuso quanto vale e provare a fargli cambiare idea, guadagnandosi forse un meritato posto da titolare.
E infine, sarà la sfida del riscatto del pubblico azzurro, da sempre attaccato alla maglia e che negli ultimi tempi ha sofferto con la squadra e per la squadra. Tifosi messi a dura prova dalle diatribe interne al gruppo, che per qualche tempo hanno fatto vacillare quello in cui tanto credevano. Domani potrebbero tornare a gioie, e dimenticare per un attimo quello che è stato.
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Angela Argenziano
Articolo modificato 16 Giu 2020 - 12:26