Aurelio De Laurentiis ha rilasciato una lunga intervista all’edizione odierna de Il Corriere dello Sport.
“In genere, si dice che il primo amore non si scorda mai. Ma il trionfo dell’altra sera ha un sapore diverso e speciale. Arriva dopo un periodo dolorosissimo per l’umanità intera, Sud compreso, e rappresenta un passo verso la normalità. Sa di riapertura, pare un sipario che si alza. O meglio ancora, sa di alba: è come se stesse risorgendo il sole.
Discorso con la squadra? “Visto che non siete riusciti a registrarlo, potrei tacere. Non ho fatto nulla di eclatante, ho solo ribadito che manterrò una promessa: pagare lo stipendio di marzo che, come si sa, è ancora bloccato da norme vincolanti e da accordi generali da trovare. Poi penserò a qualcosa di simbolico, che resti come ricordo.
Io e Gattuso ci siamo incontrati prima della gara, abbiamo chiacchierato come al solito. Non avremo problemi a far convergere le nostre idee, ci siamo presi subito. Ha avuto un effetto immediato sulla squadra che per me è fortissima. Non lo dico a da oggi, non sono neanche io a dirlo: è il campo che lo sostiene. L’anti Juventus siamo stati noi in questi anni, per quel che abbiamo vinto e per quello che abbiamo rischiato di vincere.
Prima di Gattuso chiamai Allegri, con cui ho un rapporto diretto e di stima da anni. Quando gli telefonai fu onesto e mi disse ‘Aurelio, sto fermo, ne ho bisogno, non c’è preclusione assoluta perchè avete realizzato un progetto straordinario. E poi noi due ci vogliamo bene, ma ho deciso di starmene tranquillo’. Chiamai Rino, come da copione, e venne a Roma: e ora eccoci qua.
Quarti di finale? Non ci tolga i sogni, sono il motore della vita. Possiamo andarcela a giocare a Barcellona, mi auguro che per agosto il Camp Nou possa essere aperto perchè sarebbe uno spettacolo. Siamo sereni e convinti delle nostre possibilità, poi passi il migliore. I quarti di finale a Lisbona sono elettrizzanti.
Quarto posto? La distanza è notevole ma il Napoli che ha vinto la Coppa Italia ha battuto nell’ordine Lazio, Inter e Juve. Ci proviamo, il quarto posto cambierebbe anche scenari futuri. Non sappiamo quale sarà il contesto economico nel quale andranno inserite eventuali cessioni, né i parametri che la tendenza del mercato imporrà per gli acquisti. Contare sui diritti Champions ti toglie l’ansia da dosso.
Rinnovi Zielinski e Maksimovic? Voi giornalisti avete sempre tanta fretta. Neanche il tempo di ufficializzare quello di Mertens e già siete lì a pressare. Fatemi godere questo successo, la bella partita di Meret, che è grandissimo. Gliel’ho detto prima della finale, tra i pali sei un gigante, devi solo acquisire la capacità di rilancio di Reina o Ospina”.
Articolo modificato 19 Giu 2020 - 16:12