De Luca juventino, verità o soltanto un’accusa? Il governatore della Regione Campania, ieri, ha scosso notevolmente le acque. Ha riservato l’aggiornamento del venerdì, una volta destinato alla situazione Covid-19, ad un elogio del Napoli. In contemporanea, le accuse a Salvini (dopo le critiche del leader del carroccio) e alla Juventus, definita “imbarazzante”.
Tuttavia, dall’opposizione arrivano rivelazioni pesanti sulla reale fede del governatore. Mentre è già spuntato da tempo un video in cui, festeggiando la Salernitana, De Luca partecipa a cori anti-Napoli, il senatore salernitano di FdI, Antonio Iannone, ed il capo della minoranza in consiglio regionale, Stefano Caldoro, sostengono che il cuore calcistico del presidente della Campania batterebbe per la Juventus. A riferirlo è il Corriere del Mezzogiorno.
“De Luca fa il ruffiano con i tifosi del Napoli a scopo elettorale – ha denunciato Iannone -. Quando è a Salerno è notoriamente juventino: da sindaco di Salerno era notoriamente anti napoletano”.
Secondo lo staff di Palazzo Santa Lucia, è una voce che circola da tempo, da quando De Luca disse che apprezzava il modulo tattico di Trapattoni alla Juve, il calcio all’ italiana. Ieri, Stefano Caldoro aveva sostenuto a mezzo social: “Vincenzo De Luca, noto tifoso della Juve, non offenda Salvini, Meloni ed il centrodestra e se proprio non riesce a parlare di cose serie, chieda lui scusa per avere insultato i napoletani in piazza”.
Non solo. Spunta infatti un tweet di De Luca risalente al 13 maggio 2015, giorno di Real Madrid-Juventus. Un cinguettio di elogio a Ronaldo, allora in Galacticos, e all’Apache Carlos Tevez.
Ieri, su Salvini, De Luca ha dichiarato:
“Purtroppo dobbiamo dedicare qualche commento ad un somaro che ha parlato all’indomani della festa dei tifosi del Napoli dopo la vittoria della Coppa Italia. I suoi sono commenti che hanno riportato allo sciacallaggio e al razzismo ancora verso Napoli.
Intorno a mezzanotte i tifosi hanno festeggiato la vittoria della squadra, una cosa che sarebbe successa in tutta Italia e in tutto il mondo. Ricordiamo che a Torino per una partita di Champions ci sono stati morti e feriti. A Milano, pur senza vincere la Coppa, ci sono stati assembramenti ai Navigli. Il presidente della Regione Lombardia non mi pare sia stato chiamato in causa. Invece a Napoli succede l’impossibile. Ed ecco che il cafone è tornato a parlare. Questo cafone ha organizzato una manifestazione politica senza rispettare le norme di sicurezza e poi viene a parlare di noi. Questo esponente politico ha la faccia come il fondo schiena, per altro usurato. Gli ricordiamo che a queste cose non ci deve pensare il governatore della Regione, ma il prefetto”.
Articolo modificato 20 Giu 2020 - 17:06