Nel calcio, come nella vita, esiste un momento in cui tocca guardarsi allo specchio e scegliere, per se stessi, la direzione da percorrere. Lasciare che le cose accadano o prendere il comando e, finalmente, guidarle?
Le ultime due partite in Coppa Italia sono state una prova, un esperimento. Certo, sicuramente ben riuscito, ma era stasera che il Napoli doveva dimostrare la sua vera essenza. In una situazione anomala e non ancora totalmente definibile, riparte anche il suo campionato. Alla base, gli si richiedeva massima, estrema, attenzione. A prescindere da quelli che sarebbero potuti essere i favorevoli demeriti degli altri, era la squadra di Gattuso a dover necessariamente imporre i propri, personali, meriti.
Perdonati gli errori, e ammessa la forza di volontà per provare a rimediare e ad evitarli, restava il coraggio di imporsi con superiorità: in qualità, quantità, giocate, intuizioni e concretezza. L’ha dimostrato, il Napoli, questo coraggio: con concentrazione e spirito di sacrificio, nonostante un ottimo avversario.
La parola chiave, infatti, resta quella che, stasera, è stata ulteriormente confermata: abnegazione. È da quella e da tutto il positivo che bisogna ripartire. Un Chucky e un Ghoulam ritrovati, e poi voglia, entusiasmo, e una guida come Ringhio che, a bordocampo, suda tanto quanto i calciatori.
Ecco, gli azzurri forse stasera l’hanno superata la prova: si sono guardati allo specchio e hanno scelto di fare la differenza.
Il sipario è ormai stato calato, il palcoscenico nuovamente inaugurato. Napoli, noi siamo carichi: e tu? Ricominciamo?