Il Napoli vince a Verona per 0-2 e ancora una volta Milik si rivela decisivo per il successo degli azzurri. Dopo il rigore che ha regalato la Coppa Italia al Napoli, il polacco ha sbloccato il match del Bentegodi con un colpo di testa nel primo tempo.
RITORNO DI FIAMMA?
Se nelle ultime settimane Milik si allontanava giorno dopo giorno dal colore azzurro, negli ultimi giorni quella tonalità sta tornando ad impadronirsi dell’attaccante polacco. Rigore trasformato in finale, gol a Verona e soprattutto un sorriso a trentadue denti al momento della rete. Saranno coincidenze? Chissà. Quel che è certo però è che Milik e il Napoli non sembrano essere pronti a salutarsi.
IL GIORNO DEI GIORNI
Nel giorno di Dries Mertens, quando l’attaccante belga viene celebrato da tutti per essere diventato il migior marcatore della storia azzurra, a segnare però è Arek Milik. I due non sono mai stati in conflitto, lo dimostra quello scambio di battute al momento del cambio e quel sorrisetto di Dries che sa quanto sia importante per Milik trovare la rete. I due si salutano, il belga prende il posto del polacco ma entrambi sanno che non importa chi giochi, l’importante è uscire dal campo avendo dato tutto. Il 99 oggi l’ha fatto, pochi palloni toccati, quelli sporchi vengono ripuliti alla grande, questo è quello che deve fare al Bentegodi e lo fa alla grande.
NEL NAPOLI DI GATTUSO
Anche Gennaro Gattuso parla di Milik al termine della partita. L’allenatore senza peli sulla lingua ha fatto il punto sulla situazione riguardante il futuro del polacco: ““Rinnovo Milik? Non parlo di soldi, so che Arek ha problemi con il contratto. Ora ci sono pochi giocatori forti come lui ma la decisione sta al club e al giocatore stesso”. Non si sa cosa succederà, c’è da dire però che quando Milik viene chiamato in causa spesso lascia il segno. Quel segno che fa sorridere i tifosi, che a volte riesce a dare solo lui nelle partite più difficili da sblocare. Arek Milik non sa quale colore troverà nel suo futuro, l’azzurro però non è sbiadito come sembrava fino a pochissimi giorni fa.
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Giuseppe Ferrante
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