Tra i compagni di squadra di Maradona nel Napoli c’era Pietro Puzone. L’ex centrocampista classe ’63 vinse insieme a Diego uno scudetto e una Coppa Italia. Tra i due vi era un forte legame affettivo. Il Mattino rispolvera i ricordi e le azioni fatte dai due.
PIETRO PUZONE E DIEGO MARADONA
Puzone, originario d’Acerra fu lui a organizzare una partita di beneficienza nella sua Acerra per raccogliere fondi e permettere a un bambino di sottoporsi a un’importante operazione chirurgica. Quell’amichevole non era stata autorizzata dalla Società Calcio Napoli, ma Maradona e gran parte della squadra si presentarono su quel campo fangoso di periferia, con tanto di maglia ufficiale, e si divertirono a dare spettacolo contro un team di dilettanti, come documenta un filmato ormai diventato virale anche sul web.
PIETRO PUZONE ORA
Un ascoltatore de La Radiazza in onda su Radio Marte, ha segnalato il momento difficile che Puzone sta attraversando: “Pietro versa in condizioni disumane: è diventato un clochard, dorme sulle panchine e, probabilmente, è malato. Abbiamo segnalato al sindaco questa situazione, ma nessuno si è interessato”.
Questo attuale stato in cui si trova Puzone, è stato anche segnalato attraverso un video sui social, che spiega il presunto motivo del declino: la morte di Pasquale D’Angelo nel 2015.
Infatti, Raffaele Auriemma chiamato in causa da Simioli ha rilasciato alcune parole in merito alla situazione: “Lui e Pietro erano molto amici e insieme avevano realizzato diverse trasmissioni televisive sul Napoli. Non vedo Puzone da molto tempo, ma so che per lui Pasquale era un punto di riferimento e credo che il suo declino sia iniziato da quella perdita“.
Il sindaco di Acerra Raffaele Lettieri invece, smentisce l’indifferenza durante la diretta radiofonica: “Ce ne siamo occupati già a maggio. Io stesso notai l’ex calciatore su una panchina, mentre passavo con l’auto, e lo feci avvicinare dal mio autista. Era insieme ad altre due persone, che erano nelle sue stesse condizioni, e solo una di loro ha accettato di essere aiutata.
Invece con Pietro siamo riusciti un paio di volte a fargli fare una doccia e a fargli indossare vestiti puliti. Il colloquio con i dottori non è andato bene.
Credo che per aiutarlo sarebbe utile che personaggi che hanno vissuto con lui l’epoca del Napoli di Maradona lo agganciassero e facessero da stimolo per fargli capire che lui è ancora qualcuno e che deve farsi supportare”.
Successivamente durante la trasmissione radiofonica è intervenuto un amico di famiglia, comunicando alcuni aggiornamenti su Pietro: “Ieri l’abbiamo accompagnato in comunità, dove inizierà la cura per uscire dal tunnel in cui è finito. Sarebbe una bella cosa se i suoi vecchi amici calciatori lo andassero a trovare in ricordo dei bei tempi. Lui ne sarebbe davvero felice“.