Il collega Mario Sconcerti, sul Corriere della Sera, analizza e punta il dito verso il campionato italiano muovendo molte critiche. Di seguito, quanto evidenziato dalla nostra redazione:
“Nei tre minuti in cui Berardi e Caputo hanno ribaltato la partita di Reggio Emilia c’è stato un panico che ha percosso l’intero campionato”.
“La Juventus stava perdendo, qualcuno poteva provare a vincere il campionato al posto loro. Ma chi? Non c’era risposta, lo sanno tutti da tempo. Siamo talmente abituati nel tempo a considerare migliore la Juve che diventa un fuori testo l’ipotesi del contrario”.
“Chi se non lei? È quella dimostrazione di forza che nessuno in Italia sa dare da quasi dieci anni. Trovarsi d’improvviso davanti il contrario crea il vuoto assoluto”.
“Questo oggi è il nostro calcio, un’abitudine. È uno splendido torneo di perdenti. Ha fallito l’impresa Sarri, che vincerà quello che alla Juventus hanno vinto in tanti, ma non lo vincerà nel modo richiesto”.
“Ha perso due volte Conte, una prima del virus, una dopo. Ha perso in modo esagerato la Lazio dopo che aveva accusato tutto il Paese di non volerla far vincere. Ha perso da sola, per sfinitezza e banalità atletica”.
“Non ha vinto l’Atalanta che ha fatto molto ma in tutto quello che ha fatto non c’è stato un risultato da regalare al tempo. Il resto sono quasi entità fisiche”.
“La Roma quinta, il Napoli sesto, il Milan addirittura settimo, discusso come una chimera, mentre dietro ha solo la buona e sana provincia italiana, niente di meno, niente di più”.