Ci eravamo lasciato così: un gesto che vale molto più di tante parole. Matteo Politano, nella finale di Coppa Italia contro la Juve, zittisce proprio in direzione della panchina bianconera dopo il rigore segnato. Forse un segno di goliardia, preso dall’adrenalina del momento? Fatto sta che un mese dopo il giocatore riesce a riscattarsi nella partita contro l’Udinese.
Il Napoli accoglie un Udinese che vuole tenersi alla larga dalla zona retrocessione. Ancora una volta, così come a Bologna, gli azzurri non dimostra grandissima qualità nel gioco sebbene le statistiche sembrano essere dalla loro parte. Gli uomini di Gattuso hanno costruito tanto (24 tiri a 4, 9 contro 3 nello specchio) con circa 829 passaggi contro i 375 dei friulani. Sebbene numeri stratosferici, i giocatori non si riescono a togliersi da dosso quel senso di tranquillità a cui si aggiungono ritmi perennemente bassi, tipici da calcio estivo.
Ci vuole un super Politano a salvare la squadra agguantando in extremis il vantaggio. Il giocatore, nelle scorse partite, si è sempre dimostrato disposto a sacrificarsi per la squadra, ha mostrato cuore, grinta sempre alla ricerca disperata di quel gol che sembrava non arrivare mai. Giunge a gennaio, in uno spogliatoio frantumato dalle vicende legate ad Ancelotti e non riesce a bissare le straordinarie giocate fatte con Inter e Sassuolo. Stasera, però, è riuscito con un falciata a rimuovere tutte quelle prestazioni non brillanti con un tiro a giro di sinistro che Musso non avrebbe potuto parare.
Se da un lato Politano si dimostra fondamentale, trascinando la squadra con sé, Milik fa una partita sufficiente ma non strabiliante. Il giocatore, inoltre, è protagonista di un record curioso .
Il suo gol del pareggio arriva dopo 37’ secondi dalla sua entrata in campo, dopo che Mertens è stato costretto ad uscire per un problema fisico, realizzando uno dei gol più veloci nella storia del club. Il polacco, però, arriva secondo, perché prima di lui c’è José Sosa che segnò dopo 33 secondi nella partita con il Cesena nel 2011.
Il gol repentino non salva, però, ancora una volta una prestazione goffa e macchinosa a cui si aggiunge un’ottima chance divorata nel finale. Come se non bastasse, Milik inguaia anche il Napoli. Infatti, diffidato, si fa ammonire saltando la prossima partita contro il Parma. Gattuso ha gli uomini contati in attacco visto che Llorente si sta riprendendo con un allenamento differenziato.
Ma l’attenzione è tutta su Politano che alla fine riesce a zittire tutti, persino quelli che sui social facevano dell’ironia su di lui. È lui l’uomo che non ti aspetti, che in pochi minuti riesce a risolvere una partita complicatissima visto che l’Udinese prende coraggio e sfiora più volte il vantaggio. Il gol, insieme ad un’ottima prestazione in cui ha costretto i bianconeri al raddoppio su di lui, lo fanno diventare il migliore della giornata contro uno spento Callejón.
Lo spagnolo sbaglia fin troppo quando mancano ormai poche partite alla sua partenza definitiva. È proprio lui che, simbolicamente, sembra consegnare le chiavi dell’attacco all’ex Inter. Il passato glorioso, che si è stagliato nel cuore dei tifosi, lascia spazio al futuro che viene, un futuro che Matteo Politano spera di fare sempre più suo riproponendo queste giocate (e anche i gol).
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Cesare Tartaglione
Articolo modificato 26 Dic 2020 - 10:55