Si chiama Francesco Petrarca, ma non scrive sonetti e canzoni. Di mestiere fa il preparatore, indossa i colori del Pescara per la terza esperienza al Delfino. In mezzo, un’annata al Cagliari e tanto altro. A 37 anni s’è resto protagonista di una carriera già invidiabile ad alti livelli. Di mestiere fa il preparatore atletico, ruolo decisivo in un calcio che non conosce soste. Il suo legame con il Napoli? Beh, si spiega in poche mosse. Ha lavorato con Emmanuel Cascione, ex centrocampista del Delfino, che da poco ha indossato i panni di allenatore.
Questo post in breve
NEL MONDO PESCARA CON FRANCESCO PETRARCA
La panchina? La primavera del Napoli. E poi ne ha di storie da raccontare. Su Hugo Campagnaro, che ha appena appeso gli scarpini al chiodo. Sull’ex azzurro Luca Palmiero, su come è cambiato questo mestiere in tempi di Coronavirus e – soprattutto – sull’amichevole del San Paolo. Appuntamento l’11 settembre, alle 18, a Fuorigrotta.
Come state trascorrendo questi giorni con la squadra per preparare la nuova stagione?
“Siamo in ritiro a Pescara, abbiamo iniziato la nuova stagione sabato, però è stato un periodo un po’ travagliato perché ci siamo salvati ai playout il 14 agosto e dopo solo due settimane ci siamo ritrovati a dover iniziare una nuova stagione con un po’ di problemi. Nonostante ciò siamo partiti con tanto entusiasmo ed è stato richiamato Massimo Oddo come allenatore, dopo l’esperienza del 2016 quando abbiamo vinto il campionato di Serie B”.
Cosa vi aspettate dalla prossima stagione?
“Sicuramente vogliamo far ritornare un po’ di entusiasmo nella gente di Pescara, perchè qui a Pescara piace il bel calcio ma come in tutte le altre piazze piace anche vincere, e proveremo a far combaciare entrambe le cose mettendoci il massimo impegno”
Invece dall’amichevole contro il Napoli dell’11 al San Paolo?
“Quest’amichevole sarà sicuramente una bella vetrina. Noi ci arriveremo avendo iniziato tardi la stagione e con una rosa da completare, ci stiamo allenando con pochissimi effettivi. Nei prossimi giorni ci aspettiamo nuovi arrivi, dobbiamo preparare tutto in fretta non solo per l’amichevole contro il Napoli, ma soprattutto per iniziare al meglio la stagione”.
CASCIONE, PROFESSIONISTA ESEMPLARE PER LA PRIMAVERA
Nella sua esperienza professionale ha avuto modo di lavorare con Cascione, il nuovo allenatore della primavera del Napoli. Che professionista è, e si aspettava che sarebbe diventato allenatore?
“Sì, mi aspettavo sarebbe arrivato fin lì. Era il punto di riferimento per tanti ragazzi e anche il capitano della squadra. Ha indossato la fascia anche in Serie A nella stagione 2012/2013 terminata con la retrocessione. Lui faceva parte anche del Pescara dei miracoli di Zeman in cui tutti ricordano Immobile, Verratti e Insigne, ma in realtà c’erano tanti altri giocatori che ancora oggi lavorano nell’ambiente Pescara. Penso a Sansovini, Balzano, Maniero e Bocchetti. Inoltre Cascione in quell’annata ha fatto 2 bellissimi goal alla Juventus, uno all’andata e uno al ritorno, chicche che faranno piacere ai tifosi del Napoli“.
Prima il lockdown, poi queste due stagioni ravvicinate, cosa cambio dal punto di vista atletico di un giocatore?
“Sinceramente noi abbiamo avuto in piccolo vantaggio perché non è passato tanto tempo tra una stagione e l’altra. Questa è una stagione atipica, con il lockdown e le partite ravvicinate che ci saranno abbiamo dovuto rivedere le strategie e la preparazione, anche se negli ultimi anni le preparazioni sono fatte più con la palla e meno con le corse lunghe. Ci troviamo a preparare la stagione con 4 settimane scarse invece delle solite 5/6 con le varie amichevoli, dove è possibile modulare i carichi. Abbiamo deciso di togliere tutta la parte di grossi volumi di carichi, concentrando tutto sull’intensità“.
“CAMPAGNARO, ESEMPIO PER I GIOVANI”
Un’esperienza a contatto anche con due ex azzurri: Hugo Campagnaro e Luca Palmiero.
“Campagnaro è stato per tanti anni un punto di riferimento, nonostante i tanti problemi fisici è sempre stato un esempio da seguire per i giovani, questa non è la semplice frase fatta. Si è sempre dimostrato competente anche a livello di alimentazione, è un professionista a tutto tondo. E oltre a tutto ciò ha fatto anche la differenza in campo. Invece Palmiero è un ragazzo splendido dal punto di vista umano ed ha anche grandissime potenzialità, ma purtroppo anche lui è stato tormentato da molti problemi fisici. Nella prima parte di stagione ha fatto la differenza, non è un caso se abbia fatto la differenza.”
Ancora giovanissimo: immagina un futuro nel Napoli?
“L’obiettivo della mia carriera è quello di arrivare nelle grandi piazze della Serie A. Sicuramente Napoli è una delle mie preferite, per l’entusiasmo e la voglia di calcio che hanno i napoletani.”
a cura di Vittorio Perrone