Il Napoli in questa prima giornata di campionato ha mostrato due facce: quella poco concreta del primo tempo, con gli azzurri incapaci di costruire pericolose azioni da goal; e quella raggiante del secondo, dove invece tutti i calciatori hanno saputo esprimersi al meglio col cambio modulo dal 4-3-3 al 4-2-3-1. Ma ogni azione saliente viene costruita dal centrocampo, che continua a peccare su molti aspetti.
Gattuso ha deciso di puntare sul centrocampo a tre, con Demme che funge da perno e Fabiàn e Zielinski da mezzali, la cui tecnica sopraffina non basta a colmare il vuoto lasciato da Allan. Si sente forte l’assenza di un mastino che mangi le caviglie degli avversari. Ma il Napoli, a poco più di due settimane dalla fine del calciomercato, ancora non riesce a piazzare un colpo capace di colmare l’assenza lasciata dal brasiliano.
Zielinski mostra giocate al di sopra degli standard: lucido e preciso nel dribbling (tanto da metterne a segno 6 di cui uno bellissimo su Iacoponi) e nel passaggio, totalizzandone 56 corti e 6 lunghi. Prova, quando può, il tiro da fuori area, facilitato da un ottimo utilizzo di entrambi i piedi.
Fabiàn ha recuperato palla dai piedi avversari con 2 tackles, e completato l’84.9% di passaggi corti, con ben 53 palloni passati ai suoi compagni; spesso sbaglia il passaggio breve, lasciandosi andare a virtuosismi ed incaponimenti che gli fanno perdere il pallone.
Demme, il perno prescelto da Gattuso, si dimostra invece al di sotto delle aspettative. Il suo piede è caldo, ha infatti totalizzato, in 61 minuti di match, una percentuale dell’88.7% di precisione nei passaggi lunghi (ne ha effettuati 4) e corti (53), ma azzarda poco la giocata geniale che possa mettere il compagno di squadra davanti al portiere. E’ inoltre riuscito a tirare in porta una volta e vincere tre contrasti aerei. Ricorda molto il Jorginho dei primi anni di Sarri, che quando perde il pallone marca l’avversario fin quando non l’atterra e riceve l’ammonizione, come successo oggi con soli due falli commessi. Dimostra quindi di essere ancora acerbo.
Serve un innesto che possa dare equilibrio, ma soprattutto, serve dare più spazio al macedone Elmas, che nei pochi minuti concessi, dimostra sempre di essere all’altezza.
Erika Merolla
Articolo modificato 20 Set 2020 - 22:17