Il presidente della Lega Nazionale Dilettanti e vice presidente vicario della FIGC ha rilasciato delle dichiarazioni in cui critica la gestione del momento da parte delle istituzioni e le modalità di ritorno allo stadio ponendo l’accento sulla situazione del calcio dilettantistico. Di seguito le dichiarazioni :
“Le modalità con le quali si sta affrontando la questione della presenza del pubblico negli eventi sportivi, mi lasciano molto perplesso. Ancora una volta sono costretto a evidenziare come non ci sia la dovuta considerazione per lo sport di base e, nel caso specifico, del calcio dilettantistico, un movimento messo a dura prova dall’emergenza e che sta cercando, con grande coraggio di ripartire. Trovo singolare che non si possano individuare soluzioni uniformi per consentire il ritorno degli spettatori nei nostri campionati in tutte le regioni, in alcune delle quali le ordinanze sono state già emanate, o sono in corso di attuazione, anche grazie all’azione dei nostri organismi territoriali. Serve un provvedimento unico per tutto il territorio italiano.
Il presidente concentra la sua analisi sulla possibilità di attuare le ordinanze, i club dilettantistici in Italia sono 12 mila e vengono giocate 500 mila partite in un anno ma sviluppano numeri esigui di spettatori nei singoli eventi :
“Le società della LND hanno già dato prova di responsabilità e grandi capacità organizzative – conclude – senza dimenticare che, in moltissimi casi, parliamo di un pubblico composto da qualche centinaia di persone. Quindi, si tratta di numeri facilmente gestibili, con un distanziamento praticamente naturale, sempre nel rispetto delle norme sanitarie previste. Ma è anche in questi piccoli-grandi numeri che i club dilettantistici trovano un utile ristoro ai propri impegni economici. Senza il ritorno del pubblico rischiamo di gettare al vento buona parte degli sforzi compiuti finora per garantire la ripresa delle nostre attività”.
Articolo modificato 20 Set 2020 - 21:37