La prestazione molto incoraggiante nel match contro il Parma da parte di Kalidou Koulibaly, ha suscitato in molti tifosi delle perplessità riguardanti la vendita del vice capitano azzurro: “E se fosse la permanenza di Koulibaly la pietra angolare della rinascita del Napoli ?” .
Tutto sommato, dopo la passata stagione in sottotono da parte di Koulibaly, la possibilità di venderlo non sembrava un sacrificio così grande. Ma come in ogni struttura che funzioni c’è bisogno di pilastri, pilastri che al momento al Napoli cominciano a scarseggiare, dopo l’addio negli anni di leader come: Albiol, Callejon, Reina e Hamsik su tutti. Ma attenzione non parliamo di leader tecnici ma di leadership caratteriale, quindi escludendo il capitano Lorenzo Insigne e Dries Mertens, tutto il reparto difensivo rimarrebbe completamente sguarnito sotto questo punto di vista.
Non saranno gli acquisti di Sokratis o di Senesi a colmare questo gap, magari nel tempo saranno in grado di farlo, ma al Napoli di Gattuso queste doti caratteriali servono ora più che mai. Risorti dalle macerie ancelottiane, gli azzurri hanno bisogno di ritrovare fiducia nei propri mezzi e soprattutto morale collettivo, con la vendita di Koulibaly il Napoli incasserà molto ma di conseguenza dovrà cercare sul mercato una valida alternativa. Mai come in questa occasione torna utile la citazione del religioso indiano Swami Satchidananda che dice: “Non cercare la soluzione, trova l’equilibrio: esso porterà la soluzione“.
Fatte queste valutazioni ci si pone l’amletica domanda riadattata al mondo del calcio “Vendere o non vendere ? Questo è il problema?”. Ora staremo a vedere cosa porteranno queste ultime due settimane di calciomercato. L’augurio è che al termine della sessione, a salvaguardare la difesa del Napoli, ci sia ancora il “K2“.
Valerio Erbusto