Serie A, il virologo: “Per riaprire gli stadi occorre che i tifosi non si ammassino alle uscite. Capienza? Deve dipendere dalla struttura”

Il virologo dell’università di Milano, Fabrizio Pregliasco, ha parlato nel corso di un’intervista concessa al Corriere dello Sport della possibile riapertura degli stadi in Serie A. Ecco quanto evidenziato

Quando potranno riaprire gli stadi? Occorre ora verificare lo stress-test della riapertura delle scuole e quello relativo all’autunno quando compariranno altri virus, come quello dell’influenza. Questo sì potrebbe essere un motivo plausibile per essere ancora cauti, anche se dare l’ok a mille spettatori è già un test. Peraltro sbagliato, perché l’apertura al pubblico non può essere burocraticamente fissata in un numero fisso, ma tenere conto della capienza, del fatto che la struttura sia all’aperto o al chiuso, se l’organizzazione degli accessi e delle uscite evita assembramenti. Allora gli spettatori potrebbero anche già da ora essere più di mille se lo stadio a norma ne accoglie 40mila: 8mila potrebbero essere ammessi rischiando molto meno dei mille ammessi oggi in un palazzetto da 5mila posti al massimo. Per fare un esempio. E parlo sempre di un quinto.

Comportamento da tenere allo stadio da parte dei tifosi? Occorre poi che i tifosi siano responsabili e che gli accessi siano equi e non solo per chi ha più disponibilità economiche. Il contingentamento dei posti deve garantire equità per l’accesso e sanzioni per chi non rispetta le norme di sicurezza. Chi sgarra sull’uso della mascherina, per esempio, può essere escluso dall’accesso una o due volte dopo.

Quale capienza è consigliata? Deve parlare di percentuale rispetto alla capienza e non di numeri fissi validi per tutti”.

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