Cambiano le regole del VAR: visti i numeri della scorsa stagione, si è deciso di intervenire per cercare di ridurre i casi limite.
Le parole chiave dell’arbitraggio del campionato passato sono state: polemiche, ingiustizie e proteste. D’altronde, i numeri parlano chiaro.
La stagione 2019-2020 è stata quella di un record spiacevole per la nostra competizione; sono infatti 186 i rigori assegnati alle squadre di Serie A.
Parliamo di una cifra che non ha niente a che vedere con i dati dei nostri campionati passati, o con quelli degli altri paesi e sono numeri che il calcio italiano non vuole più ripetere.
La prima giornata della stagione 2020-2021 ne è la prova, essendo stata scarsa di proteste, di revisioni al VAR e di rigori.
“Non possiamo togliere al difensore la possibilità di fare un movimento istintivo: se un braccio non poteva essere più ritratto non deve essere punibile.
L’obiettivo è di permettere ai difensori di non giocare come pinguini. L’augurio è che si fischino meno rigori. È chiaro che le direttive siano molto diverse rispetto all’anno scorso“.
Per ogni azione dubbia avverrà infatti una review via radio, senza andare a rivedere l’azione“
Articolo modificato 24 Set 2020 - 22:04