Il polverone sviluppatosi al seguito della partita non disputata tra Napoli e Juventus non sembra possa attenuarsi. La rivista L’Espresso ha fornito nuovi elementi circa la vicenda.
Sabato 3 ottobre 2020
Dopo una settimana di giri di tamponi per l’incontro col Genoa di domenica 27 settembre, con una nota “urgente” l’Asl Napoli 1 informa la Ssc Napoli che i contatti stretti di Zielinski (a cui si aggiungono il centrocampista Eljif Elmas e un dipendente del club), sottoposti a indagine epidemiologica, devono “osservare la quarantena fiduciaria”, si tratta di Gennaro Gattuso, Kostantinos Manolas, Dries Mertens, Lorenzo Insigne, Fabian Ruiz, e altri 16, insomma l’intero organico e i collaboratori tecnici; invece la Primavera, che si allena nello stesso centro sportivo, può andare a Lecce per il suo debutto. Più o meno identica la prescrizione dell’Asl Napoli 2 con una chiosa in calce: “I contatti stretti posti in isolamento nel proprio domicilio non possono lasciare il territorio nazionale”.
All’aeroporto di Capodichino c’è un volo che attende il Napoli per il breve viaggio a Torino. Per stabilire se partire o restare in sede, alle 17:40, il dottor Raffaele Canonico, medico sociale degli azzurri, cerca un parere definitivo dalle Asl di Napoli e dal vicecapo di gabinetto della Regione Campania: “Si chiede se per le persone assoggettate a isolamento sussista l’obbligo di non allontanarsi dal luogo prescritto con divieto di qualsiasi contatto con soggetti terzi”.
Secondo le scelte del governo che da un paio di giorni arrossisce bisbigliando qualcosa, le risposte sono due: i cittadini non calciatori devono rimanere in casa, i calciatori possono interrompere la quarantena per una partita.
A evitare dilemmi giuridici per il Napoli ci pensa il vicecapo di gabinetto con la replica delle 18:25: “Per quanto di competenza, si comunica pertanto che i soggetti destinatari della nota Asl di data odierna sono tenuti a non allontanarsi dal domicilio indicato”. L’avvocato Bove si rivolge alla società azzurra, alla Asl Napoli 1 e, in copia, all’assessore Fulvio Bonavitacola, fedelissimo di De Luca sin dai tempi del comune di Salerno e vicepresidente della Regione Campania appena rieletto. Canonico riceve e gira la lettera di Bove a De Laurentiis e ai vertici del Napoli.
Domenica 4 ottobre 2020
La Juventus aspetta il Napoli a Torino per la gara delle 20,30, la Lega minaccia sanzioni, il Napoli ha soltanto la email della Regione Campania. Allora la società di De Laurentiis sollecita un’ulteriore precisazione delle aziende sanitarie locali. La Asl Napoli 1 è più sintetica , la Asl Napoli 2 si riferisce a più punti , entrambe ribadiscono l’obbligo di quarantena a Napoli richiamandosi alla posizione del vicecapo di gabinetto Armelina Bove. Questo scatena le illazione sull’amicizia fra il governatore De Luca e il patron De Laurentiis: in campagna elettorale la Ssc Napoli, evento inedito nel calcio, si è schierata col presidente uscente.
Anche la Juventus, che sabato ha scoperto due positivi fra lo staff, manda una mail all’Asl di Torino. “Rilevo che il protocollo Figc, cui le squadre aderiscono, è una parziale deroga, ancorché basata su attenta valutazione tecnico-scientifica, alla norma sull’isolamento fiduciario cui devono attenersi i contatti di caso Covid accertato. Ciò peraltro in analogia ad altre procedure che modificano la regola generale per particolari situazioni lavorative”, firmato dottor Roberto Testi, direttore del Dipartimento di prevenzione.
Per la Asl di Torino Juventus-Napoli si poteva giocare, per la Regione Campania e le Asl di Napoli no. Per le decisioni del governo sì, per le future decisioni del governo chissà. La confusione non manca. Sarà divertente assistere alla gara nei tribunali sportivi e nei mitologici Tar. Ci vorrebbe un paese. Un paese ci vuole, direbbe Cesare Pavese, non fosse per il gusto di andarsene via. Se non positivi, ovvio.
Articolo modificato 5 Ott 2020 - 22:46