Come riportato dai colleghi del Corriere della Sera, c’è tanta attenzione attorno alle Aziende Sanitarie Locali dopo la decisione di non lasciar partire il Napoli per Torino, in direzione Allianz Stadium. Di seguito, le parole del direttore generale dell’ASL Ciro Verdoliva evidenziate dalla nostra redazione:
“Tuteliamo la salute dei cittadini, senza distinzione fra calciatori e non. Priorità logico-giuridica viene data alla salute collettiva. In buona sostanza, la Asl ha agito nel rispetto dalla circolare del Ministero della Salute nr. 21463/2020, il protocollo-calcio sarebbe stato superato dall’emergenza in virtù della postilla: ‘Fatti salvi eventuali provvedimenti delle autorità statali nonché della FIGC‘. La situazione pandemica attuale lo richiede”.
La squadra era in direzione Capodichino, i dirigenti azzurri già in aeroporto. Ma chi ha deciso? Verdoliva spiega: “Da parte nostra nessun divieto di partire o giocare. Abbiamo confermato al Napoli la quarantena dei giocatori e dello staff. Questa è competenza dell’ASL”.
“Siamo stati contattati dall’Asl Napoli 2 Nord alla quale compete l’indagine epidemiologica per il primo paziente positivo che risiede nel loro territorio di pertinenza. Siamo intervenuti a tutela dell’interesse della salute collettiva e nei limiti delle competenze e della circolare ISS 53/2020 emanata dal Ministero della Salute. Lo facciamo dall’inizio, la salute non fa differenze“
“Ritengo che la situazione del Napoli sia uguale a quelle degli altri club, bisognerebbe però chiedere alle ASL competenti nei diversi territori perché non sono intervenute“, ha aggiunto Verdoliva in riferimento alla quarantena-soft adottata dalla Juventus che, nonostante avesse due tesserati contagiati, ha attuato il protocollo ch prevede la quarantena-soft.
Articolo modificato 6 Ott 2020 - 17:19