Vincenzo Spadafora, ministro dello Sport, ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi de Il Corriere della Sera in merito a tutta la questione Juventus-Napoli:
“Juve-Napoli ormai non è più una partita, non bisogna fare confusioni con i protocolli che parlano chiaro e stabiliscono precise responsabilità. Rinviarla? A mio avviso era meglio trovare una soluzione condivisa, quello che è successo non è stato un grande spettacolo”.
“Quello che è accaduto con il Genoa ha creato un precedente che obbliga tutti a maggiore responsabilità. Il protocollo finora è stato preso un po’ alla leggera, molte squadre non hanno creato una bolla in caso di positivo ma si sono recati in casa adoperando una leggera quarantena, consentita dalle ASL e sbagliando”-
“C’è un lato della sicurezza sanitaria in cui l’ultima parola spetta all’ASL, a quest’ultima sta il compito di decidere se isolare una classe di scuola, chiudere una fabbrica e può decidere anche in merito allo sport. Questo è un punto fermo che non va messo in discussione, soprattutto se le curve di sono in rialzo. Il governo non può stabilire se dare o meno penalizzazioni a una squadra, in tema di classifica o risultato, questa decisione spetta alla Lega e alla FIGC”.
“Se il protocollo viene rispettato non c’è differenza nel giocare con due o dieci positivi. Non sono imbarazzato per un tweet che mi associa ad essere tifoso del Napoli, tutti hanno una squadra del cuore”.
“Campionato a rischio? C’è da considerare che nessuno fa la stessa vita di un anno fa, tutti ci auguriamo di poter portare la stagione calcistica a termine ma non è da escludere un cambio del format. Verranno valutati anche Playoff e Playout, se si dovesse ricorrere a questa soluzione è meglio adoperarla il prima possibile”
Articolo modificato 6 Ott 2020 - 17:21