Dall’Atalanta all’AZ: il muro olandese che ha ridimensionato subito il Napoli

Cinque giorni fa il Napoli spazzava via l’Atalanta come nulla fosse, quella grande Atalanta elogiata da tutti per come domina e batte gli avversari durante le partite, compito che però non gli è ben riuscito contro gli azzurri di Gattuso. Chi avrebbe mai detto che il Napoli che annientava l’Atalanta, sarebbe poi crollato cinque giorni dopo contro l’AZ Alkmaar?

Dall’Atalanta all’AZ, due partite completamente opposte, due squadre sicuramente diverse tra di loro ma che hanno saputo tirar fuori il bello e il brutto di questo Napoli. Contro i bergamaschi è sembrata una passeggiata, il primo tempo degli azzurri è bastato ad ipotecare il match: 4-0 e quella convinzione di essere diventata una squadra imbattibile.

Convinzione svanita solo 120 ore dopo, sempre al San Paolo, a causa del muro olandese dell’AZ Alkmaar. Non è stata la sconfitta a preoccupare Gattuso, ma tutto quello che si è visto nei novanta minuti giocati. La squadra guidata da Slot si è trasformata in una muraglia, che però il Napoli non è stato in grado di abbattere. Poche le occasioni, la più pericolosa è quella capitata sui piedi di Dries Mertens che se avesse segnato avrebbe dovuto ringraziare l’unica sbavatura difensiva dell’AZ.

Il Napoli sembrava esser diventato indistruttibile, invece è caduto così, all’improvviso, quando nessuno se lo aspettava. Le sconfitte arrivate in questo modo spesso possono rivelarsi costruttive, sono queste batoste a tirar fuori alcuni problemi ben nascosti dalle belle vittorie. Un po’ di superficialità forse o la manovra condotta più lentamente del solito? Contro le squadre chiuse in difesa si trovano maggiori difficoltà? Sono queste le domande che si dovrà porre il Napoli per usare questa sconfitta in maniera costruttiva e trasformarla in un importante nuovo punto di partenza.

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Giuseppe Ferrante

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