Nel clima insolito di uno stadio vuoto, al quale si fatica ad abituarsi, il Napoli cade al San Paolo dopo una serie di vittorie gloriose in campionato. Gli azzurri con le ultime vittorie avevano creato alte aspettative e già facevano sperare ai tifosi in un avvio emozionante di Europa League. Contro l’Az Alkmaar è mancata l’adrenalina che solo una gara europea può dare, ad eccezione per Gattuso che fino all’ultimo istante ha incitato i suoi a non mollare.
Forse si è parlato troppo, negli ultimi giorni, di un Napoli che prometteva tanto dopo le vittorie e i gol delle ultime tre partite in Serie A ma, in Europa, si sono evidenziate le lacune che i partenopei devono ancora affrontare e migliorare. Gli azzurri hanno attaccato tanto ma creato poco, è mancata la fame di vittoria da parte dei calciatori che hanno realizzato solo un possesso palla sterile senza essere potenzialmente pericolosi. Si prevedeva una grande prestazione da parte degli azzurri, che ultimamente con estrema facilità avevano dimostrato come colpire l’avversario, ma stavolta è accaduto il contrario visto che è mancato proprio il modo brutale di attaccare.
In questo match, un po’ tutti i calciatori non hanno soddisfatto mister Gattuso. Prestazione insufficiente di Kalidou Kolibaly. La permanenza del difensore era stata interpretata come l’ultimo colpo di calciomercato, ma proprio nella sera in cui il giocatore avrebbe dovuto mettere in risalto le sue qualità e dare conferme, è risultato poco brillante con molti errori in fase di impostazione. L’unico in campo a dare certezze è stato Matteo Politano che ha cercato di pugnalare l’AZ Alkmaar con i suoi tiri da fuori area, ma con scarsa precisione.
Di sicuro quella con l’Az è stata una sconfitta amara, eppure da qui bisogna ripartire. Bisogna interpretare il K.O. come una sconfitta costruttiva, che può servire al Napoli per preparare al meglio le prossime partite. Nulla è andato perduto c’è ancora tanto da giocare per rimediare all’errore fatto e per far emozionare i supporters azzurri, che quest’anno hanno grandi aspettative. La squadra c’è e, con le giuste motivazioni, si può davvero pensare di tagliare grandi traguardi.
Sara Madonna
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