L’importanza dei numeri primi: Bakayoko e Lozano, la certezze del Napoli

“Audaces fortuna iuvat”, il destino aiuta gli audaci. Nessuna frase potrebbe riassumere meglio la vittoria del Napoli in terra emiliana. 0-1 meritato, incontestabile, ma sudato fino all’ultimo minuto. Gli azzurri hanno infatti tenuto il pallino del gioco per 70 minuti, sbloccando il risultato con un gol di testa di Osimhen al minuto 24 e raddoppiando (invano, a causa di un tocco di mano dello stesso nigeriano) con Koulibaly al minuto 52.

Poi il calo fisiologico e il rischio enorme al minuto 86 corso per mano di Orsolini prima, neutralizzato da Ospina, e di Palacio poi, ostacolato da Hysaj. Il destino (ma non solo) ha premiato l’audacia dei partenopei, che hanno ottenuto la vittoria con le unghie e con i denti.  Resta comunque da non sottovalutare la prova di due calciatori in maglia azzurra: Tiémoué Bakayoko ed Hirving Lozano.

L’importanza di Bakayoko

Il francese è (e deve essere) un punto fisso dello schieramento di Gennaro Gattuso. Imprescindibile la sua capacità di leggere le azioni avversarie e di recuperare palla; indispensabile l’equilibrio che impartisce in entrambe le fasi al Napoli.

Il numero 5 fa il bello ed il cattivo tempo, detta i tempi difensivi ed offensivi, sbaglia quasi mai le scelte sia quando porta palla che quando è in fase di non possesso. La sua fisicità, infine, gli permette sia di recuperare agevolmente la sfera sia di difenderla quando pressato dagli avversari (chiedere al diretto avversario Dominguez). Bakayoko ha infatti toccato palla per ben 81 volte nel corso della gara, con un’accuratezza dei passaggi dell’88%.

Come se non bastasse, ha realizzato due passaggi chiave in fase offensiva grazie alla sua capacità di saper cogliere il momento giusto per spingere sull’acceleratore. Infine, il centrocampista ha concluso a rete due volte, pur giocando ben distante dalla porta avversaria. I numerosi duelli vinti e le 3 spazzate completano il quadro della partita del mediano partenopeo, che dà la possibilità al reparto offensivo di sdoganare tutta la sua esplosività. Non è un caso che quando Bakayoko resta in panchina il Napoli non riesca né ad attaccare né a difendere allo stesso modo.

L’esplosione di Lozano

Il messicano ha finalmente trovato la sua dimensione. Dopo infatti un’annata tra (poche) luci e (tante) ombre, il numero 11 sta finalmente dando il meglio di sé. Incontenibile nell’1 contro 1, ha letteralmente distrutto Denswil sulla fascia destra. Suo l’assist ad Osimhen per il gol vittoria. In più ha sciorinato qualità e quantità, grazie al prezioso apporto in fase difensiva ed ai numerosi ripiegamenti.

Lozano ha vinto infatti due contrasti ed intercettato una volta l’azione avversaria, a testimonianza dell’enorme lavoro che Gattuso sta facendo per far migliorare l’esterno a 360 gradi. Pur avendo tirato una sola volta verso la porta di Skorupski, Lozano è stato una spina nel fianco per i 76 minuti in cui è stato in campo. Ne sono testimonianza il 79% di passaggi riusciti ed i due cross andati a buon fine, uno dei quali divenuto poi assist per Osimhen. Il messicano sta dimostrando tutto il suo talento sia che giochi a destra che a sinistra. I suoi strappi palla al piede lasciano quasi sempre il diretto avversario sul posto, ed i movimenti in profondità ed incontro si alternano con perfetta costanza, non consentendo al difensore di tenere una strategia difensiva ben definita.

5 ed 11, i numeri primi del Napoli

Gattuso è consapevole dell’importanza dei suoi pupilli, nonché artefice stesso delle loro brillanti prestazioni. Bakayoko e Lozano sono infatti reduci da un’annata per niente esaltante anche se per motivi diversi.

Nonostante ciò Rino ha saputo tirare fuori il meglio da entrambi, dandogli un ruolo da protagonisti e soprattutto immensa fiducia, che i due ragazzi stanno ripagando a pieno. Semi-citando il famoso romanzo di Paolo Giordano, in questo Napoli è palese l’importanza (e non la solitudine) dei numeri primi: 5 ed 11, Bakayoko e Lozano.

Matteo D’Angelo

Fonte dati: Whoscored.

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