Catello Maresca, sostituto procuratore alla Dda dal 2007 e ora alla Procura Generale di Napoli, ha espresso la propria opinione in merito alla sentenza della Corte sportiva d’Appello in una lunga intervista al Corriere del Mezzogiorno. Ecco quanto evidenziato:
“Oggettivamente da un ordinamento sportivo non ci si poteva aspettare una sentenza diversa. In gioco non c’è la questione se si debba disputare o meno la partita Juve-Napoli, il vero oggetto della decisione è diventata la supremazia dell’ordinamento sportivo o la sua autonomia. Un atteggiamento contrario deve essere letto come ostilità, contrarietà e quindi punito. Accuse pesanti? Paradossalmente, se io fossi il Calcio Napoli solleverei un accertamento penale. Perché la Corte D’Appello ha ipotizzato un reato: ovvero i dirigenti del Napoli in combutta con i funzionari dell’Asl e quelli della Regione”.
“Al Coni non mi aspetto nulla di diverso. Al Tar si apre un altro scenario. Si potrebbe derogare, concedendo un “risarcimento economico” come la ripetizione della partita. Lo spero, ma non ci credo. Se il Napoli dovesse arrivare ad un unto dallo scudetto o dalla zona Champions, come la mettiamo? LA FIGC potrebbe pagare 20-30 milioni di euro al Napoli. Temo però che i tempi della giustizia siano lunghi. Si arriverà in primavera e quindi sarà inutile”.
Articolo modificato 14 Nov 2020 - 15:37