Prosegue il momento eccellente della Nazionale italiana, un percorso strepitoso, ricco di colpi di scena ed intense emozioni. La classifica parla chiaro, la vetta è stata scalata e l’impresa realizzata, l’Italia regna nel suo gruppo e conquista così le “Final Four”. Con una prestazione maestosa, il duo Belotti-Berardi consegna all’altro duetto Mancini-Evani un successo fondamentale e consolidano la qualificazione alla Nations League.
Sebbene le reti dei due compagni di reparto, Lorenzo Insigne è per distacco il migliore in campo, per continuità e per occasioni create. Oltre il prelibato cioccolatino da scartare per l’attaccante granata, il capitano azzurro minaccia costantemente la retroguardia dei “Zmajevi” e va anche ad un passo dal raddoppio con il solito destro a girare, che però si infrange sul palo lontano. Quest’Italia si diverte e fa divertire: l’agonismo è il principale promotore, sul rettangolo verde ogni singolo cuore di casciun calciatore azzurro è invaso dalla grinta e dalla determinazione. Ma la verità è che la compagine italiana è lo stupefacente riflesso del suo numero “diez”.
Che in panchina ci sia mister Mancini, o che ci sia il suo vice Evani, le circostanze restano le medesime: palla a Lorenzo perché da lui comincia l’azione offensiva e poi lo show è assicurato. Insigne ha incarnato nel migliore dei modi il ruolo di trascinatore, è ormai divenuto da tempo una pedina fondamentale nello scacchiere tattico del tecnico italiano. Egli ha continuamente deliziato i palati più raffinati, sfornando gustosi assist per i compagni e realizzando gol incantevoli con il suo destro velenoso.
Nell’era italiana precedente, mister Ventura preferiva schierare in campo altri giocatori, ma le qualità di Insigne non sono mai state messe in discussione. Con l’ultimo commissario tecnico in panchina invece, la fascia mancina ora ha un nome e cognome. Il nuovo padrone della compagine azzurra, il cardine intorno al quale ruota la squadra, il cervello e i piedi attraverso i quali passano tutti gli attacchi della sua nazionale. È affascinante vedere il calciatore di Frattamaggiore in questa dimensione, ben integrato ed assolutamente decisivo, un vero e proprio uomo squadra. Con Lorenzo in campo, si comincia a sventolare la bandiera dell’Italia perché i sogni possono finalmente assumere sembianze reali.
EDOARDO RICCIO
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