Il nome di Paula Dapena ha fatto il giro del mondo negli ultimi giorni, così come la foto che la ritrae girata di spalle in segno di protesta prima di una partita di calcio femminile. La giovane calciatrice spagnola si era infatti rifiutata di celebrare il minuto di silenzio in onore di Diego Armando Maradona, scomparso recentemente all’età di 60 anni. Un gesto che ha fatto molto discutere.
La calciatrice ha però pagato le conseguenze della sua coraggiosa iniziativa con delle pesanti minacce di punizioni corporali e di morte. “Veniamo a casa e ti spacchiamo le gambe” oppure “troviamo il tuo indirizzo e veniamo a prenderti”. Ecco perchè la Dapena ha deciso di denunciare la vicenda ai microfoni de “El Chiringuito”, dichiarando di non essersi minimamente pentita della propria azione controcorrente.
“Mi sono rifiutata di osservare un minuto di silenzio per ricordare uno stupratore, pedofilo e molestatore. Così ho deciso di sedermi sul pavimento e voltare le spalle”. Questo quanto aveva scritto Paula sui propri profili social per spiegare il suo gesto.
La notizia della morte di Diego ha inoltre oscurato l’importanza della giornata contro la violenza sulle donne e la Dapena si era così espressa in merito: “nel giorno contro la violenza di genere, questi gesti non sono stati fatti e se non è stato osservato un minuto di silenzio per quelle vittime, non sono disposta a farlo per uno stupratore“.
Articolo modificato 1 Dic 2020 - 23:31